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IL BILANCIO DELLA CRISI
con le precedenti. Nelle parole di Guerra: “nonostante lo fosse per il Ministro del Lavoro, il
tema del contrasto alla povertà non è stato assunto come prioritario dal Governo”. 17
Di fronte a questa situazione, Guerra e il Ministro del Welfare, Giovannini, hanno com-
piuto una scelta precisa. Infatti, pur con margini di manovra evidentemente limitati, han-
no comunque cercato di compiere un passo in avanti verso la costruzione di una politica
nazionale contro la povertà. Poiché il Governo non ha incrementato in misura degna di
nota gli stanziamenti dedicati, Guerra e Giovannini ne hanno recuperati alcuni da diver-
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se fonti (prevalentemente risorse europee) e li hanno destinati a varie sperimentazioni,
che condividono il medesimo modello d’intervento. Alla NSC nelle grandi città sono stati
così afancati il suo ampliamento nel Centro-Nord e la Carta per l’Inclusione Sociale (d’o-
ra in avanti CIS) nel mezzogiorno (tab 4.). Quello di Giovannini e Guerra ha rappresentato,
a mio parere, il massimo sforzo realizzabile nella lotta alla povertà da singoli componenti
in assenza di uno specifco sostegno da parte dell’Esecutivo (tab. 5).
Nelle loro intenzioni queste sperimentazioni sono parte di un disegno unitario e do-
vrebbero costituire il punto di partenza verso l’introduzione di una misura nazionale con-
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tro la povertà assoluta, il SIA (Sostegno Inclusione Attiva). Si tratterebbe, in altre paro-
le, di una solida base sulla quale potranno poggiare successivamente gli auspicabili più
robusti interventi in questa direzione. Secondo il disegno di Giovannini e Guerra, si do-
vrebbe arrivare nella seconda metà del 2014 ad avere una gran parte del paese coinvolta
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nelle sperimentazioni. In ogni Comune il segmento di poveri raggiunto dagli interventi
risulterebbe assai limitato, ma il punto è coinvolgere la maggioranza degli Enti Locali in
questo embrione di Piano statale. Si darebbe vita, in altre parole, ad una sorta di reddi-
to minimo nazionale per alcune famiglie con almeno un fglio minorenne che versino in
grave povertà e disagio lavorativo: questo, infatti, è il target delle sperimentazioni. Esten-
dendo l’utenza si potrebbe poi passare, volendo, ad un vero e proprio Piano per l’intro-
duzione di una misura nazionale contro la povertà assoluta.
Per quanto concerne il disegno degli interventi, la CIS presenta le medesime caratte-
ristiche della NSC ridisegnata da Guerra. Per gli utenti vale quanto detto sopra, mentre il
contributo economico risulta di importo variabile in base alla dimensione della famiglia
(da 231 euro per due componenti a 404 euro per cinque o più) e la sua erogazione è ac-
compagnata dall’oferta di servizi alla persona (sociali, educativi, formativi, per l’impiego).
Rimandando ai capitoli 3 e 4 per un’approfondita discussione in proposito, qui voglio solo
evidenziare la netta diferenza con gli aspetti più controversi del precedente progetto del-
la NSC (Berlusconi-Sacconi): i criteri di accesso per ricevere la misura, defniti dallo Stato,
sono uguali per tutti e l’oferta di servizi viene coordinata dall’Ente Locale, che opera in
partnership con il terzo settore. Le principali critiche al disegno di NSC/CIS riguardano, in-
vece, la ristretta dimensione dell’utenza, fglia degli stanziamenti disponibili.
Al momento di concludere questo Rapporto, è stata da poco avviata la NSC nelle do-
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dici grandi città mentre le altre sperimentazioni dovrebbero partire nei prossimi mesi. Il
17 M. C. Guerra, Il “Sia” non è vecchia politica, Lavoce.info, 7 gennaio 2014.
18 Le risorse della sperimentazione sono o fnanziamenti ereditati da precedenti Esecutivi (i 50 milioni
per le dodici città arrivano dall’ultimo Governo Berlusconi) oppure risorse provenienti da fondi eu-
ropei (la gran parte). Di tutti i fondi per le sperimentazioni, solo i 40 milioni annuali per tre anni per
l’estensione NSC nel Centro-Nord rappresentano una scelta di spesa di questo Esecutivo.
19 Si tratta della misura proposta dal “Gruppo di studio sul Reddito Minimo”, presieduto dal Viceministro
Guerra, che ha lavorato presso il Ministero del Lavoro tra giugno e settembre 2013; chi scrive ne ha
fatto parte. La relazione del Gruppo, discussa nel capitolo 7, è scaricabile dal sito www.lavoro.gov.it
20 Inizialmente sembrava possibile, con le risorse disponibili, “estendere la sperimentazione in essere
a tutto il territorio nazionale” (Guerra, op cit.), ipotesi fondata sul recupero di alcuni stanziamenti
dalla Carta tradizionale (cfr. tab. 4). Ora non è chiaro se sarà così o se invece alcuni Comuni del Cen-
tro-Nord resterebbero esclusi. In ogni modo, è certamente possibile arrivare a raggiungere tutti i
Comuni del meridione e la maggior parte di quelli centro-settentrionali.
21 Inizio luglio 2014.
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