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LE POLITICHE CONTRO LA POVERTÀ IN ITALIA / RAPPORTO 2014


Tab. 7.2 Difusione e intensità della povertà, prima e dopo le variazioni di policy

Prima Dopo le modifche a Irpef, Iva e Tasi
Povertà assoluta
Difusione 6,09% 6,11%
Intensità 38,6% 38,8%
Povertà relativa
Difusione 16,5% 16,6%
Intensità 31,3% 31,2%

In sintesi, l’efetto diretto dei provvedimenti considerati è un calo del reddito delle
famiglie, con una sostanziale stabilità dell’area della povertà. Abbiamo considerato tre
interventi che agiscono dal lato delle entrate fscali, che colpiscono in maniera diferen-
ziata i poveri in ragione delle loro fonti di entrata e del possesso o meno dell’abitazione
di residenza:
• visto che molte famiglie a reddito basso in Italia sono comunque proprietarie dell’abita-
zione, un incremento delle imposte immobiliari, se non temperato da robuste detra-
zioni, rischia di colpire anche una parte signifcativa delle famiglie povere, sia relative
che assolute.
• L’Iva, per defnizione, viene pagata da tutte le famiglie, quindi è inevitabile che un suo
inasprimento peggiori le condizioni dei nuclei in povertà, anche se esso si limita all’a-
liquota ordinaria che non si applica ai beni che occupano un peso maggiore nel pa-
niere di consumo dei poveri.
• L’Irpef, infne, già oggi non viene pagata da molte famiglie povere (incapienti), quindi
una sua rimodulazione può interessare solo una parte dell’area della povertà relativa,
mentre non coinvolge quasi per nulla la povertà assoluta.


Solo agendo anche sul fronte dei trasferimenti in denaro, in particolare con una misu-
ra nazionale rivolta a tutte le persone in povertà assoluta, si potrebbero invertire questi
risultati a favore dei più poveri.




I CAMBIAMENTI CONGIUNTI DI IRPEF, IVA E IMPOSTE SULLA CASA:
QUALI CONSEGUENZE PER I POVERI?

• Se consideriamo assieme i cambiamenti di Irpef, Iva e Tasi, il reddito disponibile dovrebbe diminuire per tutte le
famiglie italiane, in media dello 0,5%.
• Nel complesso, gli interventi su Irpef, Iva e Tasi sono progressivi, cioè penalizzano maggiormente i nuclei a reddito
alto, con l’eccezione del 5% più povero.
• Il reddito delle famiglie povere in senso assoluto subirà una variazione media di – 0,5%, pari a una perdita di circa
25 euro all’anno.
• Il reddito delle famiglie povere in senso relativo subirà una variazione media di -0,25%, pari a una perdita di circa
20 euro all’anno.
• Questa diferenza negli esiti distributivi tra poveri relativi ed assoluti è dovuta al fatto che l’aumento della detrazio-
ne Irpef raggiunge molte famiglie in povertà relativa, ma non quelle in povertà assoluta.
• In estrema sintesi, anche se nel quadro di manovre restrittive che penalizzano soprattutto le famiglie con reddito
medio-alto, si verifcherà un leggero peggioramento anche dei redditi dei nuclei in povertà, soprattutto di quelli
del 5% più povero.

Il cumulo dei provvedimenti su irpef, iva e tasi produrrà un lieve peggioramento
Delle condizioni di vita delle famiglie in povertà



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