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LE POLITICHE CONTRO LA POVERTÀ IN ITALIA / RAPPORTO 2014


Tab. 6.3 Ripartizione delle famiglie benefciarie di nuova Carta Acquisti

Area Nuova Numero Nuova Classe età Nuova
Carta componenti carta capofamiglia carta
Nord 21,6% 1 0,7% <=39 57,5%
Centro 11,9% 2 22,1% 40-49 30,2%
Sud 66,4% 3 30,6% 50-59 8,5%
Totale 100,0% 4 29,7% 60-69 0,6%
>=5 16,9% >=70 3,2%
Totale 100% Totale 100,0%




LA NUOVA CARTA ACQUISTI: QUALI CONSEGUENZE PER I POVERI?

• La Nuova carta acquisti per ora è solo una sperimentazione (fno a metà anno sarà sperimentata nei dodici grandi
comuni e dopo l’estate la sperimentazione dovrebbe estendersi ai comuni del centro-nord).
• Ė per ora una misura categoriale, quindi, con queste caratteristiche, anche se superasse la fase sperimentale, non
potrebbe raggiungere tutti i poveri assoluti.
• La Nuova carta raggiungerebbe un maggior numero di famiglie in povertà assoluta, ma sarebbe, anche a regime,
ben lontana dal coprire questa platea.
• Se fosse introdotta a regime, e sottolineiamo il se, la nuova carta acquisti andrebbe soprattutto a favore delle
famiglie giovani e con fgli.

Il numero dei benefciari sarebbe inferiore a quello della carta ordinaria, ma la spesa pubblica sarebbe superiore.
• La Nuova carta acquisti aumenterebbe decisamente di più il reddito delle famiglie in povertà assoluta.
La misura, ad oggi sperimentale, se venisse introdotta con le caratteristiche attuali,
inciderebbe sulla povertà assoluta, ampliando la platea dei benefciari e garantendo
un sostegno economico più consistente, ma resterebbe una misura categoriale che,
in quanto tale, non sarebbe in grado di raggiungere tutte le famiglie in povertà assoluta




7. Gli efetti complessivi delle scelte di politica economica del Governo Letta
Proviamo a mettere assieme le misure fn qui considerate separatamente e che il Go-
verno Letta ha adottato nel corso del 2013, e verifchiamone l’impatto congiunto sui red-
diti delle famiglie in povertà, assoluta e relativa.
Anche se in questo Rapporto si è deciso, per i motivi illustrati ampiamente nella intro-
duzione e nel primo capitolo, di focalizzare l’attenzione sulla povertà assoluta, volendo
ricapitolare gli efetti delle scelte di politica economica dell’esecutivo Letta, è interessan-
te valutare l’impatto che le misure adottate hanno avuto anche sulla povertà relativa. Un
conto infatti è determinare l’efetto di un intervento di politica economica su coloro che
dispongono di risorse molto inferiori agli altri ma comunque sufcienti a raggiungere
uno standard di vita minimamente accettabile (che è la condizione che defniamo di po-
vertà relativa), un conto è valutare l’efetto di una misura su coloro che non hanno nean-
che il minimo per poter vivere decorosamente (che è invece la condizione che defniamo
di povertà assoluta). Fra le misure, non consideriamo qui la nuova carta acquisti perché,
come si è visto, la sperimentazione dovrebbe essere operativa, per tutti i territori coin-
volti, esclusivamente nella seconda metà del 2014, e più in generale perché non si tratta
ancora di un provvedimento strutturale.
Se sommiamo per ciascuna famiglia i cambiamenti in Irpef, Iva e imposte sulla casa,
come cambia il loro reddito disponibile?
La fg. 7.1 mostra la variazione percentuale media del reddito di ciascun 5% di fami-
glie, derivante dalle modifche all’Irpef, all’Iva e all’imposta sulla casa. In termini assoluti,

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