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7 I proposte di riforma


a confronto

Dal Censimento delle opere ecclesiali

LORENZO Negli ultimi mesi sono state elaborate delle proposte più o meno articolate di ado-
LUSIGNOLI zione di alcuni strumenti organici di lotta alla povertà, sia da parte di alcuni schieramen-
DIPARTIMENTO 1
POLITICHE SOCIALI ti politici (Partito Democratico e Movimento 5 Stelle ), che da parte di associazioni, centri
E SALUTE CISL di ricerca e Governo. In questo capitolo esamineremo nel dettaglio la proposta governa-
tiva (SIA) e alcune proposte di matrice extra-governativa (REIS, RMI, RMG), mettendole a
FRANCESCO
MARSICO confronto, laddove possibile, sulla base delle informazioni disponibili.
RESPONSABILE AREA
NAZIONALE CARITAS 1. Le proposte formulate da associazioni, centri di ricerca e Governo
ITALIANA
Le proposte esaminate in questo paragrafo possono essere considerate come tipo-
logie di reddito minimo d’inserimento. Esse si diferenziano, dunque, dal reddito di citta-
dinanza, che pure nel recente passato è entrato nel dibattito politico, in quanto non pre-è entrato nel dibattito politico, in quanto non pre- dibattito politico, in quanto non pre-
vedono la devoluzione di un reddito minimo indiferenziato a tutta la popolazione, bensì
l’oferta di un sostegno alle sole persone che si trovano in un’efettiva condizione di po-
vertà e in particolare a tutti coloro che si trovano al di sotto della soglia di povertà assolu-
ta certifcata dall’Istat. Hanno quindi un costo più contenuto e mirano, oltre che a fornire
un sostegno economico, al reinserimento dei soggetti interessati.
Esse sono rispettivamente: il Sostegno per l’inclusione attiva (SIA), proposto dall’ex
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Ministro del Lavoro Giovannini; il Reddito d’inclusione sociale (REIS), proposto dalle Acli
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e da Caritas Italiana; il Reddito minimo d’inserimento (RMI), proposto dall’Istituto per la
ricerca sociale; il Reddito Minimo Garantito (RMG). 5
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Con particolare riferimento a SIA, REIS e RMI, i gruppi di lavoro che hanno elaborato le
tre proposte sono in parte formati dagli stessi esperti, per cui non sorprende riscontrare
una serie di analogie tra i tre schemi. Efettueremo pertanto un confronto partendo pro-
prio dagli elementi di intersezione, per poi esaminarne le diferenze.



1 Per una analisi delle proposte di matrice politica si veda: https://it.fnance.yahoo.com/notizie/reddito-
minimo-garantito-le-proposte-di-pd-sel-e-movimento-5-stelle-124838815.html
2 Per i dettagli della proposta si rimanda al documento del Ministero consultabile al seguente indirizzo:
www.lavoro.gov.it/PrimoPiano/Documents/Relazione_povert%C3%A0_18settembre2013.pdf
3 Per maggiori informazioni si può far riferimento alla sintesi della proposta disponibile al seguente in-
dirizzo: www.redditoinclusione.it/wp-content/uploads/2013/06/Proposta-Reis-Sintesi.pdf. La versione
del Reis illustrata in questo capitolo corrisponde a quella elaborata dalle Acli e da Caritas Italiana
e presentata pubblicamente lo scorso luglio. In occasione di quella presentazione fu rivolto a tutti
gli attori sociali coinvolti nel contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, un invito ad entrare
a far parte dell’Alleanza contro la povertà. A questo invito ha aderito una pluralità di soggetti ed
enti e a partire dallo scorso autunno si è dato avvio a un lavoro di revisione della proposta (Reis 1)
che ha visto confrontarsi un gruppo scientifco, composto da studiosi esperti di lotta alla povertà,
e un gruppo tecnico, composto dai referenti dei membri dell’Alleanza stessa. Il lavoro congiunto
dei due gruppi ha portato alla revisione parziale della precedente proposta del Reis, riformulata
alla luce dei suggerimenti e delle proposte elaborate dai due gruppi (Reis 2). Nel momento in cui si
scrive è in fase di defnizione la versione rivisitata del Reis (Reis 2), di cui si darà conto in occasione
degli aggiornamenti di questo Rapporto.
4 Per i dettagli della proposta si rimanda alla rivista Prospettive Sociali e Sanitarie, n. 8-10, Agosto-Otto-
bre 2013.
5 Quest’ultima è nata come proposta di legge di iniziativa popolare, per la quale sono state raccolte
oltre 50mila frme, da giugno a dicembre 2012, nell’ambito della campagna “Reddito minimo per
tutte e tutti” a cui hanno aderito più di centosettanta associazioni, movimenti, reti in tutta Italia, e
che è stata condivisa da Sinistra Ecologia e Libertà. Essa non ha potuto assumere la veste formale di
proposta di legge di iniziativa popolare in Parlamento in quanto le sottoscrizioni raccolte non sono
state tempestivamente presentate. Questo è il motivo per cui, nonostante il patrocinio politico,
essendo di emanazione popolare, le riconosciamo, in questa sede, un’impronta associativa e non la
inseriamo fra le proposte politiche.

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