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4 I La sperimentazione
della nuova social card
Dal Censimento delle opere ecclesiali
ACTIONAID 4.1 Introduzione
ALLA REDAZIONE Questo contributo intende discutere la sperimentazione della cosiddetta “Nuova So-
DI QUESTO CAPITOLO
HANNO CONTRIBUITO cial Card” (da qui in avanti anche NSC), cioè la misura di contrasto alla povertà assoluta
PER ACTIONAID:
BEATRICE COSTA, inizialmente prevista dal Ministro Sacconi, durante l’ultimo Governo Berlusconi, e sostan-
MARCO EHLARDO, zialmente ridisegnata dal Governo Monti per iniziativa dell’allora Ministro del Welfare
LUCA FANELLI,
1
MICHELA GAITO, Elsa Fornero e dell’allora Sottosegretario Maria Cecilia Guerra. In questa sede vengono
EDOARDO MATURO,
DAMIANO SABUZI, presentati i primi dati emersi dal lavoro di monitoraggio sull’attuazione della sperimen-
ELENA SISTI, 2
CHRISTIAN QUINTILI, tazione condotto sinora da ActionAid, integrato con le altre fonti disponibili. Sono ele-
NICOLETTA RICCARDI menti da valorizzare poiché la sperimentazione rappresenta un prezioso laboratorio di
politiche nazionali, dal quale è possibile ricavare spunti e suggerimenti nella prospettiva
di una riforma nazionale di ampia portata.
Nel dicembre 2013 si è chiuso in Parlamento il dibattito sulla legge di stabilità 2014,
in cui hanno trovato spazio alcuni stanziamenti aggiuntivi (si veda Box 1) sia sulla Nuova
Social Card che sulla precedente misura afne, la Carta Acquisti (si veda il capitolo 3). Ep-
pure durante la discussione alla Camera e al Senato erano ancora pochi gli elementi fat-
tuali condivisi per inquadrare la misura in un contesto di scelte di politica economica di
lungo periodo e per valutarne l’efcacia, visto che la Nuova Social Card non era allora an-
cora giunta ai benefciari.
Al contempo, nel corso del 2013, partiti politici, società civile e Governo hanno avan-
zato diverse proposte su provvedimenti economico–sociali per fronteggiare l’aumento
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della povertà nel nostro paese. Il dibattito pubblico è stato popolato da espressioni qua-è stato popolato da espressioni qua-o popolato da espressioni qua-
li “reddito di inclusione sociale”, “reddito minimo di inserimento”, “sostegno per l’inclu-
sione attiva”, senza che fosse sempre chiaro quanto si potesse intervenire in itinere per
modifcare la NSC sperimentale e quindi modifcabile solo dopo la sua prima implemen-
tazione.
Vale la pena, dunque, portare l’attenzione su cosa è efettivamente accaduto sinora
nei territori, nel percorso di introduzione della NSC, e su quali indicazioni se ne possono
trarre.
4.2 La Nuova Social Card: ripensamenti e risorse disponibili
La nuova versione della social card, il cui impatto dovrà essere valutato, presenta al-
cune innovazioni rispetto alla prima carta acquisti del 2008, innovazioni che sono state
accolte con favore da esponenti del terzo settore e dagli studiosi di questioni attinenti
alla povertà. Come è stato accennato nel capitolo 3, sono diverse le novità: un cambia-è stato accennato nel capitolo 3, sono diverse le novità: un cambia-3, sono diverse le novità: un cambia-
mento nei criteri di ammissione; un mix tra trasferimento in denaro e servizi sociali di ac-
compagnamento; entità dei contributi signifcativamente superiori; un maggiore ruolo
per le amministrazioni locali; elementi di condizionalità dell’aiuto; un forte accento sulla
valutazione dell’impatto della misura.
1 Maria Cecilia Guerra è stata Sottosegretario del Ministero del Lavoro nel Governo Monti (Ministro Elsa
Fornero) e Viceministro del medesimo Dicastero nel Governo Letta (Ministro Enrico Giovannini). A
lei si deve la progettazione della NSC nella sua versione attuale.
2 Ci si riferisce, in particolare, al monitoraggio sull’implementazione della Nuova Social Card svolto
da Save the Children in collaborazione con Caritas Italiana, scaricabile da www.savethechildren.it e
www.caritas.it
3 Si veda il capitolo 7.
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