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IL BILANCIO DELLA CRISI


BOX 1
La lotta alla povertà nel Governo Letta: la sintesi del Ministro Giovannini

È stato disegnato uno strumento universale per la lotta contro la povertà (Sostegno per l’Inclusione
Attiva - SIA), che verrà sperimentato nel corso del 2014 per entrare a regime nel 2015. Il SIA prevede non solo
un sostegno al reddito dei nuclei familiari in povertà, ma anche interventi di accompagnamento al lavoro
e all’inclusione sociale uniti ad un impegno da parte del benefciario per assicurare il rispetto dell’obbligo
scolastico e le visite pediatriche previste dai protocolli sanitari per i fgli minori, con un controllo periodico
dell’efettivo stato di povertà. In questo modo, l’Italia si allinea alle migliori pratiche europee, superando un
ritardo storico criticato anche dalla Commissione Europea.
Il SIA è attualmente in sperimentazione sui nuclei familiari con minori e in cui gli adulti siano in grave
disagio lavorativo. La sperimentazione è stata avviata nelle dodici più grandi città (50 milioni di euro) e di
recente estesa a tutti i comuni del Mezzogiorno (168 milioni, cui si sommeranno ulteriori 300 milioni giù
stanziati per il 2014 e il 2015). A questi si aggiungono altri 40 milioni destinati ad estendere la sperimentazione
del SIA anche al Centro-Nord: nel 2014, quindi, oltre 400.000 individui verranno interessati da tali interventi su
tutto il territorio nazionale.

Fonte: Le politiche del lavoro e sociali del Governo Letta, febbraio 2014, www.lavoro.gov.it.



trassegnati dalla logica sottesa al SIA. In base a questo disegno, nel secondo semestre di
quest’anno la misura dovrebbe essere sperimentata nella quasi totalità del territorio na-
zionale, toccando circa 400.000 individui in povertà assoluta (8% del totale). L’auspicio
era, infne, che con il 2015 queste sperimentazioni potessero confuire in un Piano organi-
co che portasse all’introduzione del SIA, come sintetizzato dallo stesso ministro Giovan-
nini nel suo rendiconto di fne mandato (cfr. box 1).
Le misure descritte sopra, nella loro successione e progressiva rimodulazione, eviden-
ziano l’itinerario allora immaginato dal decisore politico: un percorso sperimentale, di du-
rata però limitata (un anno) e che in assenza di una prospettiva di medio-lungo termine,
rischia di esser confnato nella episodicità e nella frammentarietà. Queste sperimentazio-
ni potrebbero rivelarsi di corto respiro nella misura in cui non dovessero produrre cam-
biamenti strutturali, ma, d’altro canto, potrebbero essere “il primo passo verso una rifor-
ma sostanziale” nel caso in cui, a partire da quanto realizzato, favorissero il passaggio ad
una misura nazionale rivolta a tutte le famiglie in povertà assoluta.
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Alla luce dei dati sempre più preoccupanti sull’aumento della povertà nel nostro paese
e delle carenze evidenziate nelle misure di contrasto fnora attuate, l’introduzione di uno
strumento organico di lotta alla povertà è infatti una scelta non più procrastinabile. Tale
strumento dovrebbe, appunto, ereditare ciò che di buono emerge dall’applicazione delle
sperimentazioni trattate, superandone al contempo le criticità, fra cui soprattutto quel-
la riconducibile alla difcoltà di efettiva presa in carico da parte dei servizi territoriali dei
benefciari, per consentire l’attivazione di quei percorsi personalizzati previsti dalla Nuo-
va Social Card. 12
In ogni modo, il nuovo Governo non si è ancora espresso – al momento di chiudere
questo Rapporto - in merito alle sperimentazioni ed al percorso nel quale collocarle. Per
questo motivo, e anche per i ritardi verifcatisi con la sperimentazione della Nuova Social
Card nelle dodici grandi città, tanto il percorso indicato nella tabella 2 quanto la tempi-
stica lì presentata sono da considerarsi con cautela. Di fatto, a parte la sperimentazione
nelle dodici città, che è ormai avviata, per il resto del pacchetto indicato bisognerà capire
quali sono le intenzioni dell’attuale Esecutivo.



11 Cfr. C. Gori, Contro la povertà non basta più sperimentare, serve un piano, IlSole24ore, 4 dicembre 2013,
www.ilsole24ore.com
12 Cfr. il capitolo 4 dedicato alla sperimentazione della Nuova Social Card.

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