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LE POLITICHE CONTRO LA POVERTÀ IN ITALIA / RAPPORTO 2014


Attualmente la maggior parte dei fondi relativi alla lotta alla povertà viene ancora di-
stribuito, come già accennato, attraverso le pensioni integrate al minimo e le pensioni so-
ciali, rivolte esclusivamente alla fascia anziana della popolazione. Secondo la ricostruzio-
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ne operata dall’Irs, nel 2012 i fondi destinati al contrasto alla povertà, all’interno del com-
parto dell’assistenza sociale, ammontavano complessivamente a 18.200 milioni di euro,
così ripartiti: 12.200 stimati per le pensioni integrate al minimo; 4.284 per le pensioni so-
ciali; 1.509 complessivi messi in campo dai Comuni, che comprendono l’assegno per le fa-
miglie con almeno 3 fgli, i trasferimenti monetari ed i servizi; 207 relativi alla Social Card
(o Carta Acquisti).
Nel prosieguo partiremo da quest’ultima misura, poiché si tratta del solo trasferimen-
to economico di contrasto alla povertà introdotto ad hoc in tempi recenti a livello centra-
le, per poi considerare le sperimentazioni da ultimo progettate e/o avviate, cioè la Nuova
Social Card e la Carta d’Inclusione Sociale. La disamina di Carta Acquisti, Nuova Social Card
e Carta d’Inclusione Sociale permetterà di ricostruire il quadro complessivo delle azioni
messe in campo dal Governo Centrale, dal 2008 ad oggi, per combattere la povertà.


3.2. La Carta Acquisti
Al di fuori delle misure di carattere previdenziale che, come accennato, ancorché ef-
fcaci, solo in parte incidono sul contrasto alla povertà, ai fni della nostra analisi si può
senz’altro dire che dal 2008 ad oggi, e cioè da quando la crisi economica ha cominciato a
manifestarsi anche nel nostro paese, l’unico strumento messo in campo per il sostegno
alle situazioni d’indigenza operante su tutto il territorio nazionale sia stato la Carta Acqui-
sti o “vecchia Social Card”.
Introdotta nel 2008 (con il DL 112/2008), fnanziata regolarmente con le Leggi di Sta-
bilità degli anni successivi, ed ancora operante, consiste in un sostegno di 40 euro men-
sili, che non ha carattere universale, poiché è riservato alle persone indigenti che hanno
un’età inferiore ai 3 anni o pari o superiore ai 65 anni e che si trovano in condizioni di po-
vertà, valutate in base a determinati requisiti: un Isee non superiore a 6.781,76 euro per
tutti i soggetti interessati; un reddito non superiore sempre a 6.781,76 euro per coloro
che si trovano nella fascia d’età compresa tra i 65 ed i 70 anni, un reddito non superiore a
9.042,34 euro per coloro che hanno un’età pari almeno a 70 anni.
Le soglie di riferimento Isee e quelle reddituali vengono rivalutate ogni anno in base
alla medesima percentuale stabilita per l’adeguamento delle pensioni al costo della vita.
Vi sono, inoltre, una serie di requisiti relativi al patrimonio e ai consumi: il benefcia-
rio (o il suo tutore, se minore) non deve essere intestatario di più di un’utenza elettrica
domestica e di una non domestica; non deve essere intestatario di più di due utenze del
gas, di più di due autoveicoli; non deve essere proprietario (sopra al 25%) di più di un im-
mobile ad uso abitativo; non deve possedere (per una quota superiore al 10%) immobi-
li non ad uso abitativo; non deve avere complessivamente un patrimonio immobiliare a
fni Isee superiore a 15.000 euro.
La Carta Acquisti può essere richiesta direttamente agli ufci postali tramite moduli-
stica apposita, allegando la relativa documentazione e non ha scadenza, ma l’Isee annes-
so deve mantenere la sua validità, ovvero deve essere rinnovato ogni anno, pena la so-
spensione da parte dell’Inps dell’accredito. Quest’ultimo avviene bimestralmente per un
importo pari a 80 euro.
La Carta Acquisti può essere impiegata per comperare generi alimentari e prodotti
farmaceutici, oppure per pagare le utenze domestiche (bollette della luce e del gas); at-
traverso la stessa si possono ottenere sconti del 5% sugli acquisti efettuati presso negozi
convenzionati e si può avere accesso direttamente alle tarife elettriche agevolate.




6 Cfr. Prospettive sociali e sanitarie, n.8-10, Agosto-Ottobre 2013.

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