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IL BILANCIO DELLA CRISI
Inoltre una modifca approvata nel corso dell’iter parlamentare della Legge di Stabilità
(L147/2013) destina 40 milioni annui nel prossimo triennio all’estensione della sperimenta-
zione della Nuova Social Card ai comuni del Centro-Nord. Infne, l’ultima riprogrammazione
dei fondi europei potenzia ulteriormente con 300 milioni, da suddividere nel biennio 2014-
2015, il fnanziamento della Carta d’inclusione Sociale per le regioni meridionali (il quadro
complessivo degli stanziamenti viene ripreso nel par 3.4 e nella tabella 2, si veda oltre).
Tab. 1 Confronto sinottico tra le misure contro la povertà
introdotte dallo Stato a partire dal 2008
CARTA NUOVA CARTA D’INCLUSIONE
ACQUISTI SOCIAL CARD SOCIALE
Localizzazione Tutto il territorio I dodici comuni più grandi Le otto regioni meridionali
nazionale + altre città del Centro-Nord
Caratteristiche Famiglie in grave Famiglie con almeno un fglio Famiglie con almeno un fglio
delle famiglie povertà con bambini minorenne in grave povertà minorenne in grave povertà e in
che ne benefciano entro i tre anni o adulti e in disagio lavorativo. disagio lavorativo.
sopra i 65 anni
Contributo 40 euro mensili Importo variabile in base alla Importo variabile in base alla
economico previsto dimensione della famiglia dimensione della famiglia (da 231
(da 231 euro per due componenti euro per due componenti a 404 euro
a 404 euro per cinque o più) per cinque o più)
Collegamento con No Sì (sociali, educativi, formativi, per Sì (sociali, educativi, formativi, per
servizi alla persona l’impiego) l’impiego)
Rielaborazione da Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Inps
3.3.3 Misure a confronto
Mettendo a confronto le diferenti versioni della misura, sintetizzate nella tabella 1,
emerge come essa abbia nel tempo subito modifche che hanno interessato il bacino dei
benefciari, l’entità del contributo e la logica di intervento sottesa. Ciononostante è pos-
sibile individuare alcuni elementi in comune alle tre versioni.
Pur presentando signifcative diferenze, tutte e tre le versioni di Social Card sopra
presentate non afrontano in misura adeguata la questione della povertà assoluta. Infat-
ti, in primo luogo esse necessitano di un rifnanziamento annuale e non rappresentano,
pertanto, misure strutturali consolidate.
Inoltre la Carta Acquisti, oltre a non fornire un sostegno di tipo universale, prevede
un credito di entità troppo esigua per fungere da efettivo e signifcativo sostegno per
gli interessati. Al contrario, le altre Card prevedono crediti più cospicui, richiedono un re-
quisito anagrafco meno stringente, si associano a un percorso d’inclusione sociale che
dovrebbe facilitare il reinserimento degli interessati, sotto la responsabilità dei Comuni
e con il pieno coinvolgimento di Sindacati e Terzo Settore. Potrebbero, dunque, risultare
più efcaci in termini di contrasto alla povertà, ma, tuttavia, prevedendo importi di enti-
tà di fatto insufcienti per molti di coloro che si trovano al di sotto della soglia di povertà
assoluta, non raggiungono l’obiettivo auspicato di contrastare pienamente l’indigenza.
Nonostante le difcoltà incontrate nell’avvio del processo di sperimentazione nelle
città principali ed i disservizi emersi in questi ultimi mesi, in parte imputabili alla novi-
tà dello strumento, la Nuova Social Card costituisce senz’altro un’evoluzione rispetto alla
precedente. Tuttavia i vincoli lavorativi imposti, congiuntamente a quelli economici, de-
terminano di fatto l’esclusione sia dei soggetti in condizioni di povertà cronica (che non
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