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LE POLITICHE CONTRO LA POVERTÀ IN ITALIA / RAPPORTO 2014


non “conosciute” dai servizi; in altri, invece, il dato sembrerebbe completamente ribalta-
to con una minima percentuale di utenti “nuovi” rispetto alle categorie di utenti dei ser-
vizi sociali. Complessivamente, si può concordare con chi aferma che “sembra esserci un
problema di take-up, per cui non tutti i potenziali benefciari sono venuti a conoscenza
della misura, forse anche per una ‘timidezza’ nazionale e locale nella difusione dell’in-
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formazione, stanti i rischi di un eccessivo razionamento rispetto bisogno potenziale”.
Lo stigma
È stato poi sollevato il problema della stigmatizzazione del benefciario. Il voucher o
la Carta Acquisti rendono il benefciario “riconoscibile”, creando imbarazzo e disagio ai
possessori, soprattutto quando ci si muove in contesti piccoli. Il legislatore aveva previ-contesti piccoli. Il legislatore aveva previ-
sto questo efetto, ponendo l’accento sulla necessità della assoluta protezione dei dati,
ma resta il fatto che il pagamento presso gli esercizi commerciali, in quanto atto pubbli-
co, fnisce inevitabilmente con l’”esporre pubblicamente” tutti coloro che lo compiono.

4.3.2 La presa in carico e il ruolo dei servizi
La presa in carico
In relazione ai progetti di presa in carico, le attività sono ancora limitate e le esperien-
ze molto diverse. Il Comune di Napoli attiverà i percorsi previsti attraverso i Programmi di
Accompagnamento Sociale (PAS), afdati al terzo settore del territorio, che erano sospe-
si per assenza di risorse e che saranno riattivati tramite bandi e collegati alla social card
attraverso risorse ad hoc.
Ad eccezione di quello di Napoli, gli altri Comuni interpellati nel monitoraggio han-
no già avviato percorsi di collaborazione e consultazione con le realtà territoriali del ter-
zo settore. In particolare, il Comune di Bari ha istituito una commissione mista composta
dall’Ufcio di Piano del Comune e dai servizi territoriali, che include altri enti territoriali
governativi, al fne di defnire meglio i progetti di presa in carico. Il Comune di Torino ha
istituito un tavolo di confronto al quale sono state invitate a partecipare attivamente an-
che le organizzazioni del terzo settore, tra le quali ActionAid: a tutte le associazioni è sta-
to chiesto di “ofrire” progetti personalizzati di presa in carico. In nessun caso, stando a
quanto è emerso dalle interviste, è stata manifestata la volontà di “spronare” i diversi at-
tori coinvolti a costruire progettazioni comuni, trasversali e innovative.


La promozione dei servizi
Un altro aspetto critico riguarda la scelta dello Stato di fnanziare esclusivamente la
componente monetaria della NSC. Sebbene quest’ultima preveda progetti di presa in
carico e integrazione con servizi alla persona del welfare locale, lo stanziamento garan-
tito dal Governo centrale si riferisce solamente all’erogazione del contributo in denaro,
mentre la parte di presa in carico/erogazione dei servizi deve essere fnanziata dai Comu-
ni con fondi propri.
Come già con la sperimentazione del reddito minimo di inserimento alla fne degli
anni Novanta, anche in questo caso, il sostegno ai servizi è di fatto più dichiarato che pra-
ticato: oggi come allora, infatti, l’intervento statale garantisce la copertura delle eroga-
zioni monetarie mentre resta sostanzialmente inevasa la questione del fnanziamento
dei servizi. In più, in questa fase in cui i Comuni sono sottoposti a consistenti processi di
contrazione dei bilanci, è piuttosto velleitario immaginare che sia possibile reperire risor-
se a livello locale per fnanziare i servizi aggiuntivi previsti.








17 M. C. Guerra, R. Tangorra, op cit.

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