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strumento attraverso il quale Caritas Europa presenta le proprie riflessioni in tema
di politiche di inclusione sociale nella cornice europea. Si tratta di una pubblicazione
difusa su base annuale, costruita attraverso la collaborazione delle 28 Caritas nazio-
nali aderenti alla Federazione di Caritas Europa e facenti parte del sistema istituzionale
dell’Unione europea. Il testo, di prossima pubblicazione, include una serie di valuta-
zioni sulle Raccomandazioni specifiche per Paese emanate da Commissione e Con-
siglio europeo nel luglio 2014, in risposta ai Programmi nazionali di Riforma presentati
dai diversi Paesi membri (tra cui anche l’Italia) nel mese di aprile 2014.
Esaminando questa e altre pubblicazioni di Caritas Europa emergono le seguenti
considerazioni e raccomandazioni:
a. nonostante i progressi su alcuni obiettivi specifici, appare evidente la forte di-
stanza che separa gran parte dei Paesi membri dagli obiettivi più marcata-
mente sociali della Strategia Europa 2020, con particolare riguardo all’obiettivo
di riduzione della povertà, che invece di avvicinarsi sembra allontanarsi sempre
di più: a partire dal 2010 la povertà e l’esclusione sociale sono aumentate in
tutta Europa, al punto tale che il raggiungimento dell’obiettivo di un Europa
con 20 milioni di poveri in meno non appare realisticamente raggiungibile;
b. non sono chiare le modalità attraverso le quali l’Unione europea intenderà
esercitare pressione o influenza su quei Paesi che non hanno adeguatamente
perseguito gli obiettivi di riduzione della povertà definiti dalla Strategia inclusi
nei programmi nazionali di riforma o sollecitati all’interno delle raccomanda-
zioni specifiche per Paese;
c. l’esperienza Caritas sul campo dimostra che le statistiche ufficiali non riflettono
la profondità e la vastità del fenomeno povertà in Europa, con particolare ri-
guardo alle forme più gravi di esclusione sociale e alle nuove povertà da crisi
economica, non adeguatamente rappresentate dai dati ufficiali;
d. per la maggioranza dei Paesi membri la Strategia Europa 2020 non sembra
rappresentare un volano decisionale, al punto tale che il meccanismo del se-
mestre europeo sembra ridursi ad un puro “esercizio di stile”, con poca o nulla
rilevanza sul piano delle politiche sociali nazionali;
e. il forte sbilanciamento tra priorità economiche e priorità sociali da parte delle
istituzioni europee ha relegato ad un ruolo residuale la dimensione della nuova
povertà e della precarietà occupazionale. Tali fenomeni rischiano di essere con-
siderati nei termini di “male necessario”, frutto della contingente crisi econo-
mico-finanziaria, e non anche il frutto dei tagli alle politiche sociali efettuati
da gran parte dei governi dei “Paesi deboli” dell’Unione, derivanti dall’applica-
zione delle misure di austerità;
f. i fenomeni di povertà ed esclusione sociale che si producono nel nuovo con-
testo della crisi economica e finanziaria dei Paesi occidentali sono sempre più
di carattere multidimensionale; a tale riguardo, si evidenzia la necessità di in-
terventi e politiche globali e multidimensionali, che prevedano l’integrazione
di politiche di taglio trasversale, non necessariamente focalizzate su un unico
aspetto del disagio (modelli sostenibili e family-friendly di tassazione e parte-
cipazione alla spesa, servizi sociali di taglio promozionale, housing sociale, ecc.);
g. appare molto positiva la decisione di vincolare lo stanziamento di almeno il
20% dei finanziamenti del FSE a favore dell’inclusione sociale delle persone in
difficoltà e di chi appartiene a gruppi svantaggiati. Appare tuttavia necessario
garantire un sistema di vigilanza e controllo da parte della Commissione, allo
scopo di verificare se i programmi operativi nazionali includono a tale riguardo
misure appropriate, indicatori di valutazione e risorse economiche adeguate,
anche attraverso il coinvolgimento delle ONG e della società civile.



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Caritas Italiana | Flash Report su povertà ed esclusione sociale 2014 8
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