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3 La povertà letta dai

Centri di ascolto “Caritas”







In linea con un approccio sussidiario della conoscenza è lecito ritenere che accanto
ai dati della statistica ufficiale (che aiutano a delineare quadri dettagliati e rappre-
sentativi dei fenomeni sociali) molte altre possano essere le fonti e i contributi utili
a definire i tratti di quel “puzzle” complesso e poliedrico quale è quello della povertà.
Caritas Italiana, attraverso la rete di 220 diocesi, può contribuire allo studio dei
fenomeni di impoverimento e di esclusione sociale partendo in primo luogo dalle
esperienze dei Centri di ascolto (Cda), difusi in tutto il territorio nazionale, che quo-
tidianamente intercettano le istanze dei più poveri e dei più vulnerabili. I Cda pos-
sono essere considerati delle “antenne” in grado di cogliere e captare i bisogni dei
cittadini, a volte anche anticipando la lettura e l’interpretazione dei fenomeni sociali;
essi infatti, oltre ad essere luoghi in cui si tessono relazioni con chi vive situazioni di
disagio, forniscono elementi preziosi per un approfondimento delle cause che ori-
ginano lo stato di deprivazione e di marginalità.
Quindi, come è ormai consueto negli studi e nelle pubblicazioni dedicate al tema
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della povertà e dell’esclusione sociale, anche in questo breve report verrà riservata 1. Dal 1996 al 2011 Caritas Ita-
una attenzione specifica ai dati raccolti all’interno del circuito Caritas. Per dare un’idea liana ha pubblicato undici
della rete dei Cda è bene ricordare che il numero totale dei luoghi di ascolto, secondo edizioni del Rapporto sulla
povertà e l’esclusione sociale in
quanto rilevato dall’ultimo censimento dei servizi ecclesiali (anno 2009), è di 2.832
Italia con la collaborazione
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(una media di circa 12 Centri per diocesi). I dati presentati e commentati in questa
scientifica della Fondazione
sezione non riguardano l’intero universo sopracitato ma solo un campione di Centri Zancan di Padova; dal 2012 i
collegati a una comune piattaforma di raccolta e di elaborazione di dati (denominata rapporti sono stati curati da
Ospoweb). Più precisamente ci si concentrerà sulle informazioni raccolte nel primo Caritas Italiana in autonomia.
Le ultime edizioni (anno 2012
semestre 2014 provenienti da 531 Cda (il 18,5% del totale), aferenti a 85 diocesi.
e anno2013) sono consulta-
In soli sei mesi le persone intercettate sono state 45.819. Di queste, il 43,0% si è
bili sul sito di Caritas Italiana
rivolto a Centri di ascolto delle regioni del Nord, il 30,9% a sportelli del Mezzogiorno www.caritas.it.
(Sud e Isole) e il 26,1% delle regioni del Centro (Tab. 1). Per chiarezza metodologica
va sottolineato che questa distribuzione non rispecchia l’incidenza della povertà o 2. È plausibile ritenere a di-
la diversa presenza dei Cda nei territori considerati ma dipende dal numero dei Cen- stanza di un quinquennio
che tale numero sia ormai
tri che sono in rete attraverso il citato sistema informatico di raccolta dati. Tuttavia
ampiamente superato.
la buona distribuzione macroregionale dei servizi partecipanti consente di fare al-
cune riflessioni di ordine generale.
Tabella 1 - Primo semestre 2014: numero
di utenti per macroregione (valori assoluti e %)
Chi sono gli utenti Caritas?
Utenti
Macroregioni
Partendo dai dati socio-anagrafici, il primo elemento significativo v.a. %
da approfondire è il dato sulla cittadinanza. Nel corso degli anni tra Nord 19.720 43,0
gli “utenti Caritas” aumenta in un modo sempre più vistoso il peso Centro 11.947 26,1
degli italiani, che non risultano così minoritari come in passato. Nel Mezzogiorno 14.152 30,9
primo semestre 2014 su 100 assistiti 46 risultano italiani (esatta- Totale 45.819 100,0
mente 46,5%), quindi quasi uno su due. Solo un anno fa, nel primo
semestre del 2013, la percentuale si attestava al 31,1%, negli anni precedenti su va-
lori ancora inferiori. La situazione, tuttavia, risulta eterogenea nelle diverse aree del
Paese. Se nel Nord il peso degli italiani può dirsi ancora in linea con il valore del 2013,
nel Centro e nel Mezzogiorno si registra un vistoso incremento. In particolare, nel Sud
e nelle Isole la percentuale si attesta oggi al 72,5%; questo può dirsi conseguenza da


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Caritas Italiana | Flash Report su povertà ed esclusione sociale 2014 13
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