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Evoluzione e sviluppo delle nuove forme di povertà, nel racconto degli osservatori diocesani


La forte diffusione del fenomeno del sovra indebitamento e delle spese di consumo
“fuori controllo” hanno spinto molte Caritas diocesane ad avviare progetti di consulenza
ai debitori e analisi del bilancio familiare, realizzati grazie all’apporto di consulenti profes-
sionisti pronti a dare una mano e ad analizzare le situazioni debitorie, individuando pos-
sibili soluzioni.
L’incidenza del gioco d’azzardo patologico è molto elevata tra gli utenti dei centri di
ascolto. Nella popolazione adulta tale fenomeno varia dall’1% al 3%, e si stima che il 3%
della popolazione generale negli Stati Uniti e nell’Europa dell’Ovest sia affetto da ludopa-
tia, con percentuali più elevate tra chi gioca on-line, soprattutto nei paesi in cui è mag-
giormente diffuso l’utilizzo di Internet.
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Tuttavia, in Italia, il fenomeno è sottostimato dai dati disponibili, sia quelli provenienti
dai Sert che quelli riferiti agli utenti Caritas. Nello specifco contesto dei servizi alle tossi-
codipendenze, i dati sono riferiti solamente ad una parte dell’iceberg, quella con sintomi
più gravi o con altri tipi di disturbi concomitanti. Secondo le stime prodotte dall’associa-
zione Libera, sarebbero 800mila le persone dipendenti da gioco d’azzardo in Italia e qua-
si due milioni i giocatori a rischio di dipendenza patologica. I giocatori patologici gioca-
no in media 3 volte alla settimana, per più di tre ore alla settimana e per una spesa men-
sile superiore ai 600 euro (due terzi dei giocatori dipendenti spendono più di 1.200 euro
al mese). 26
Sullo specifco del gioco d’azzardo, legale o illegale, nel corso degli ultimi anni i cen-
tri d’ascolto diocesani e parrocchiali hanno segnalato il crescente fenomeno delle richie-
ste di aiuto economico per fare fronte all’indebitamento da parte di diverse famiglie che
si sono rivelate, direttamente o indirettamente, interessate da questioni di dipendenza da
gioco. Emergono nel complesso alcune tendenze generali: 27

a) la maggior parte delle persone con problemi di dipendenza da gioco non vogliono am-
mettere che si tratta di una malattia e pensano di poter smettere nel momento in cui
lo desiderano;
b) dietro un gran numero di situazioni di eccessivo ricorso al gioco si nascondono pro-
blemi: economici, del lavoro, ma per la maggior parte legati ai rapporti familiari;
c) l’andamento delle giocate mensili vede sostanziali differenze, con minori giocate nei
mesi estivi e il picco concentrato a dicembre-gennaio;
d) la distribuzione tra i vari tipi di gioco vede il netto prevalere dei giochi del tipo slot ma-
chines (apparecchi). Oltre agli apparecchi, incidono in modo molto rilevante i giochi
d’azzardo online, le lotterie e il lotto. In misura minore vi sono anche i giochi a base
sportiva, bingo, giochi numerici a totalizzatore e a base ippica, ecc.
e) una recente tendenza in aumento, assimilabile al gioco d’azzardo per modalità tec-
niche e caratteristiche psico-sociali, è quella delle speculazioni fnanziarie online. A
volte tali pratiche nascono in seguito ad una sollecitazione da parte di call-center
dedicati o di inserzioni pubblicitarie pop-up su Internet. Tali operazioni di specula-
zione si presentano a prima vista in tono rassicurante, sotto la guida di apparen-
ti esperti della materia, eppure dietro molte di tali speculazioni si nascondono vere
e proprie truffe;
f) infne, appare sempre più evidente il coinvolgimento della criminalità organizza-
ta nella gestione e/o il controllo della rete dei punti di gioco: secondo i dati forniti
dall’associazione Libera, il fatturato illegale del gioco d’azzardo è stimabile attorno
a 10 miliardi di euro. Secondo le procure antimafa, sarebbero 41 i clan mafosi che
in Italia si spartiscono la torta del mercato illegale del gioco d’azzardo (tra sale Bin-
go, scommesse clandestine, corse ippiche, videopoker, slot machine…). La correla-
zione tra criminalità organizzata e gestione del gioco d’azzardo è ben evidente nel
caso della diffusione delle slot machines nei bar: tali macchine sono spesso impo-
ste ai commercianti, in forma di più o meno velata costrizione, da parte di esponen-


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