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3.
genitori separati:
bisogni intercettati
,
ed espressi all interno

del circuito ecclesiale



Dal Censimento delle opere ecclesiali



1 | IntroduzIone
Ogni anno Caritas Italiana pone un’attenzione specifca, in termini di studio e di ricer-
ca, su un particolare tema legato alla povertà e all’esclusione sociale. Quest’anno, solle-
citati dalle frequenti notizie di padri separati in diffcoltà, costretti a rivolgersi ad enti ca-
ritativi o, nei casi più gravi, a dormire in macchina, la scelta è ricaduta sul tema dei geni-
tori separati. Non solo padri separati, dunque, ma l’intero universo dei genitori separati/
divorziati. Questo in primo luogo per intenti e fnalità di natura esplorativa. A partire, infat-
ti, dai dati della statistica uffciale, ed anche della letteratura, si evince che dopo una se-
parazione ad essere maggiormente penalizzate in termini economici sono soprattutto le
donne; il rischio per le ex mogli di cadere in uno stato di povertà o di deprivazione, attesta
l’Istat, è decisamente più alto rispetto agli ex mariti (Istat, 2011). Quindi come interpre-
tare le tante diffcoltà, tutte al maschile, trasmesse dai notiziari dei nostri mass media?
È stata proprio questa apparente contraddizione, questa particolare “situazione proble-
matica” a indurci ad un approfondimento che ha riguardato non solo il mondo maschi-
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le ma anche quello femminile.
L’indagine (realizzata tra dicembre 2012 e settembre 2013), in linea con gli approc-
ci multidimensionali della povertà, ha permesso di approfondire la condizione di vita dei
genitori separati facendo emergere quelle che risultano essere oggi le principali proble-
maticità, legate ad aspetti materiali, relazionali e/o psicologici, evidenziando il legame tra
rottura del rapporto coniugale ed alcune forme di povertà.
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Oltre al mondo delle Caritas, la rilevazione ha coinvolto i Consultori familiari d’ispira-
zione cristiana (che afferiscono alla CFC, Confederazione nazionale Italiana Consultori
familiari d’ispirazione cristiana), da sempre al centro delle problematiche familiari.
Scegliendo la strada del metodo sussidiario della conoscenza, sono stati coinvolti
più soggetti che, in modi diversi, si relazionano al fenomeno indagato: i referenti dei ser-
vizi Caritas, gli operatori della CFC e, infne, gli stessi genitori separati che si sono rivol-
ti ai circuiti considerati.
Due gli intenti conoscitivi perseguiti:
• esplorare il tema delle “povertà” (nel senso più ampio del termine) dei genitori separa-
ti/divorziati a partire dalle percezioni e dalle sensibilità degli operatori Caritas/CFC;
• approfondire il tema delle fragilità delle famiglie dei separati/divorziati attraverso le
esperienze vissute da coloro che hanno fatto riferimento alla rete ecclesiale consi-
derata.

Due anche le fasi empiriche:
• la prima, realizzata mediante interviste semi-strutturate ai referenti Caritas/CFC coinvolti
più o meno direttamente nell’assistenza ai genitori separati/divorziati, ha permesso di
realizzare un focus sui “bisogni intercettati”, cioè letti e interpretati dalle agenzie solidali;
• la seconda, condotta attraverso l’ausilio di un questionario strutturato, ha coinvolto in
prima persona le madri e i padri separati che si sono rivolti alla rete dei servizi eccle-
siali: mense, centri di ascolto, consultori, strutture residenziali/dormitori, centri di ero-
gazione, sportelli di consulenza/orientamento. Dal primo livello dei bisogni “captati”

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