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IL BILANCIO DELLA CRISI


soprattutto di famiglie povere e di come cambia la difusione della povertà tra le famiglie,
fornendo però anche informazioni sul numero e la quota di persone in povertà.
Rispetto alla povertà assoluta, in questo capitolo, avendo come obiettivo lo studio
dell’impatto di alcune misure di policy sui redditi dei poveri, viene adottata una defni-
zione di povertà assoluta basata sul reddito, e non sul consumo, come invece è stato fat-
to nel primo capitolo (anche se manteniamo il riferimento alle soglie di povertà assoluta
elaborate dall’Istat e utilizzate anche per ottenere i dati presentati nel primo capitolo).
L’approccio standard adottato dall’Istat per defnire la povertà assoluta fa riferimento alla
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distribuzione del consumo, non del reddito. Ci sembra però più coerente valutare anche
la povertà assoluta in termini di scarsità di reddito, sia perché il consumo dipende anche
dalle disponibilità di risparmio accumulato in passato e dall’accesso ai mercati fnanzia-
ri, sia perché il Governo, nel tentativo di introdurre un trasferimento contro la povertà
in Italia, ha scelto di individuare i “poveri” sulla base dell’Isee, che dipende dal reddito e
dal patrimonio delle famiglie, e non dal loro consumo. Se defnissimo come povere le fa-
miglie con bassi livelli di consumo, potremmo ottenere due insiemi distinti di famiglie,
quelle con basso consumo e quelle con basso Isee, con una sovrapposizione sicuramente
non perfetta. Inoltre, anche negli altri paesi gli schemi di contrasto alla povertà individua-
no il target dei benefciari sulla base del basso reddito, non di insufcienti livelli di consu-
mo. Possiamo, quindi, usare il reddito anche per misurare la povertà assoluta: consideria-
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mo in povertà assoluta una famiglia che dispone di un reddito disponibile inferiore alla
rispettiva soglia Istat di povertà assoluta.
Rispetto alle fonti dei dati, in questo capitolo la difusione di povertà relativa ed as-
soluta è stata calcolata a partire dalla stessa banca dati su cui poi sono state efettuate le
simulazioni degli efetti delle manovre: l’indagine Silc (Statistics on income and living con-
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ditions) del 2011, la più recente disponibile ai ricercatori esterni all’Istat.
Utilizzando la metodologia indicata, la famiglie in povertà assoluta sono il 6,1% del
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totale, rispetto al 6,8% di fonte Istat. L’uso della defnizione di povertà relativa Eurostat
riferita alle famiglie porta a calcolarne in tale condizione il 16,5% del totale degli indivi-
dui, mentre quella calcolata sul consumo la fa salire al 19,4%.

3. L’Irpef
3.1 I cambiamenti introdotti
Prima di entrare nel merito della trattazione, è necessaria una premessa: nei successi-è necessaria una premessa: nei successi-nei successi-
vi paragraf ci occuperemo soprattutto di imposte, perché non ci sono novità sostanziali
per quanto riguarda i trasferimenti monetari alle famiglie.




3 Cfr. La misura della povertà assoluta, Istat, Metodi e Norme n. 39, 2009.
4 Ai fni della individuazione delle famiglie in povertà assoluta, il reddito da confrontare con la soglia è
dato dal reddito monetario più, per le famiglie che possiedono l’abitazione di residenza, il valore
della componente abitativa che l’Istat usa per calcolare le soglie di povertà assoluta. Se non in-
cludessimo questo aftto imputato, considereremmo come dotate dello stesso tenore di vita due
famiglie, una in proprietà ed una in aftto, che abbiano uguale reddito monetario. Si veda www.
redditoinclusione.it per una discussione più approfondita di questi aspetti metodologici.
5 Questa banca dati contiene informazioni sui redditi e sulle caratteristiche di 19.399 famiglie italiane. I
valori monetari sono aggiornati al 2014 sulla base del defatore dei consumi delle famiglie di fonte
Istat, ipotizzato all’1,5% per l’anno in corso. Su questa banca dati si è ricostruita l’imposta personale
sul reddito per poter efettuare simulazioni nella sua struttura, ed abbiamo anche efettuato un‘in-
tegrazione con l’indagine Istat sui consumi delle famiglie per poter studiare su un’unica banca dati
sia gli efetti delle imposte dirette che quelli delle imposte indirette.
6 Come si può notare, anche se sono state calcolate applicando una metodologia diferente, le due
percentuali relative alle famiglie in povertà assoluta risultano pressoché sovrapponibili. Pertanto le
evidenze emerse dalle analisi condotte in questo capitolo (e che si riferiscono all’impatto di alcune
misure di politica economica sulla povertà assoluta calcolata con il metodo presentato sopra) val-
gono anche nel caso in cui la povertà assoluta venga calcolata col metodo adottato dall’Istat, come
nel primo capitolo del Rapporto.

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