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LE POLITICHE CONTRO LA POVERTÀ IN ITALIA / RAPPORTO 2014
Per questi motivi, e volendo garantire un futuro all’attuale sistema di distribuzio-
ne di prodotti alimentari agli indigenti sviluppatosi nell’ultimo ventennio, nella propo-
sta del Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020, la Commissione europea ha deciso di
destinare 2,5 miliardi di euro alla creazione di un nuovo strumento di lotta contro le for-
me estreme di povertà e di esclusione, a integrazione degli attuali strumenti di coesione
nell’ambito della politica sociale.
5. Verso il FEAD (Fund for European aid to the deprived)
Dopo un lungo iter di valutazioni d’impatto, dibattiti e consultazioni con gli stakehol-
der, il 24 ottobre 2012 la Commissione europea ha pubblicato la proposta del nuovo
Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD): un’iniziativa assolutamente innovativa se
si considera che in precedenza il tema della povertà estrema era totalmente delegato
alla competenza dei singoli Stati membri. L’obiettivo generale di questo Fondo consiste
nel promuovere la coesione sociale, raforzare l’inclusione e quindi contribuire, in ultima
analisi, a raggiungere l’obiettivo di ridurre la povertà nell’Unione europea.
L’accordo tra Parlamento europeo e Consiglio dell’UE è stato raggiunto il 28 novem-
bre 2013. La principale novità introdotta nel FEAD, rispetto al precedente Programma, ri-
guarda un ampliamento del campo di applicazione. Infatti, l’obiettivo del nuovo Fondo è
quello di sostenere programmi nazionali nell’ambito dei quali sono distribuiti alle perso-
ne indigenti prodotti alimentari e/o assistenza materiale di base attraverso organizza-
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zioni partner selezionate dagli Stati membri. Inoltre, il Fondo vuole sostenere attività che
contribuiscono all’inclusione sociale delle persone più svantaggiate. Tale ampliamento
è stato richiesto da quegli Stati membri che preferivano utilizzare le risorse per fnanzia-
re misure di accompagnamento piuttosto che la distribuzione di beni alimentari e/o ma-
teriali di base.
L’ampliamento del campo di applicazione richiederà ad ogni Stato membro di sce-
gliere se presentare alla Commissione un Programma Operativo I (“programma operati-
vo di prodotti alimentari e/o assistenza materiale di base”) e/o un Programma Operati-
vo II (“programma operativo di inclusione sociale delle persone indigenti”) per il periodo
compreso tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2020. In questa bipartizione riemergo-
no le perplessità sulla tipologia di intervento, seppure il secondo Programma Operativo
comporti problemi defnitori non trascurabili, soprattutto all’interno dell’architettura dei
Fondi disegnata dalla Programmazione fnanziaria 2014-20.
Grazie soprattutto all’impegno del Parlamento europeo a sostegno di questo Fondo,
il bilancio per il periodo 2014-2020 è stato incrementato e mantenuto a 3,5 miliardi di
euro, come l’importo assegnato al PEAD nel periodo 2007-2013. Nonostante il bilancio ri-
manga invariato, è da sottolineare sia l’ampliamento del campo di applicazione che l’au-
mento della richiesta come conseguenza dell’aumento del numero di persone indigenti.
Inoltre, se il Programma precedente era caratterizzato da una partecipazione volontaria,
il nuovo fondo si applica obbligatoriamente a tutti gli Stati membri dell’UE.
Infne, il Fondo prevede che il tasso di cofnanziamento sia fno all’85% delle spese
ammissibili, con la possibilità di un aumento fno al 95% per gli Stati membri più colpi-
ti dalla crisi.
Uno degli aspetti più interessanti del nuovo Fondo, oltre allo slittamento dall’asse ali-
mentare (agricolo) a quello materiale/sociale (con ripercussioni anche a livello di trasfe-
rimento delle competenze sia a livello di gestione europea del Fondo - con l’avvicenda-
mento a Bruxelles fra le Direzioni generali di riferimento - che in termini di impostazione
10 Con “assistenza materiale di base” si fa riferimento a beni di consumo di base di valore limitato e per
uso personale delle persone indigenti (ad esempio: abbigliamento, calzature, articoli per l’igiene,
materiale scolastico, sacchi a pelo).
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