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IL BILANCIO DELLA CRISI


Tab. 1 Distribuzione dei prodotti alimentari per ripartizione geografca
e fascia di età dei benefciari (2012)

Totale benefciari Bambini (0-5 anni) Anziani (over 65 anni)
Nord 1.056.855 129.000 121.906
Centro 720.636 68.00 119.043
Sud 1.542.175 149.000 220.338
Isole 748.584 81.000 117.296
Italia 4.068.250 359.003 578.583

Fonte: Agea

stinato un importo monetario totale di € 98.269.856, di cui € 92.272.165 destinati all’ac-
quisto sul mercato interno di alimenti e € 5.997.761 al rimborso delle spese di trasporto
ed al rimborso degli oneri di magazzinaggio e amministrativi degli Enti Caritativi. Quasi
il 95% dei fondi a disposizione si sono quindi trasformati in aiuti concreti che hanno rag-
giunto la popolazione bisognosa. Attraverso il PEAD nel 2013 sono state distribuite gra-
tuitamente oltre 100.000 tonnellate di prodotti alimentari (suddivisi in pasta, riso, latte,
formaggi, legumi, farina, biscotti, polpa di pomodoro, biscotti per l’infanzia, olio di semi
e fette biscottate). Appaiono evidenti i vantaggi economici di un meccanismo organiz-
zativo che acquisiva i prodotti direttamente dai produttori, saltando la rete di distribuzio-
ne, e supplendo ad essa con una rete capillare di tipo volontario per l’allocazione dei beni.


4. La fne del PEAD
Nonostante l’utilità e l’efcacia di questa misura e gli efetti della crisi fnanziaria del
2008, una pluralità di fattori ha determinato la chiusura del Programma: la notevole impre-
vedibilità delle scorte disponibili e il previsto esaurimento delle stesse nel periodo 2011-
2020 a seguito delle riforme della Politica Agricola Comune (PAC), nonché gli efetti del-
la sentenza relativa alla causa intentata dalla Germania contro la Commissione Europea,
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hanno condotto alla decisione di terminare il PEAD alla fne del 2013. Inoltre per alcuni
paesi della Unione, dotati di specifche misure di contrasto alla povertà connesse al tra-
sferimento di reddito alle famiglie, si riteneva improprio un Programma di questo tipo, su
materia tipicamente di competenza delle legislazioni nazionali, collocato, peraltro, all’in-
terno delle politiche agricole e sostitutivo di forme considerate più adeguate di interven-
to sociale.
Terminando il PEAD, ma permanendo il bisogno di ofrire un’assistenza materiale di
base agli indigenti, è emersa la necessità di un nuovo strumento comunitario che andas-
se a integrare e sostenere le politiche dei singoli Stati membri. Uno strumento che con-
tribuisse anche al raggiungimento dell’obiettivo della strategia “Europa 2020” di ridurre
di 20 milioni il numero di persone che vivono in condizioni di povertà ed esclusione so-
ciale entro il 2020 per tutta l’UE.
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8 La sentenza N. T-576/08 emessa dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea ha ribadito che gli acquisti
di derrate alimentari sul mercato dell’Unione non possono sostituire su base regolare le ridotte
scorte di intervento. Ciò ha fatto sì che la Commissione non potesse più autorizzare l’utilizzo di
importi monetari in sostituzione delle scorte di intervento.
9 Nel contesto comunitario è stata adottata la defnizione di “popolazione a rischio di povertà o esclu-
sione sociale”, utilizzata da Eurostat per monitorare il relativo obiettivo nell’ambito della strategia
Europa 2020, attraverso l’utilizzo congiunto di tre indicatori: la proporzione di persone a rischio di
povertà (dopo i trasferimenti sociali); la proporzione di persone in situazione di grave deprivazione
materiale; la proporzione di persone che vivono in famiglie a intensità lavorativa molto bassa. Un
individuo viene defnito a rischio di povertà o esclusione sociale se sperimenta almeno una delle
situazioni individuate da questi tre indicatori.

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