Page 59 - index
P. 59

LE POLITICHE CONTRO LA POVERTÀ IN ITALIA / RAPPORTO 2014


2. I programmi europei di aiuto alimentare:
il PEAD (Program for European aid to the deprived)
Per afrontare il problema della povertà attraverso la leva alimentare in maniera diret-
ta, contribuendo alla distribuzione ai più bisognosi di centinaia di tonnellate di alimenti
all’anno, nel 1987 venne istituito da Jacques Delors, allora presidente della Commissione
europea, il Programma europeo per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti
(PEAD). Questo Programma ha avuto il merito di sostenere le associazioni caritative e la
società civile nel garantire l’accesso a beni primari ai cittadini indigenti dell’Unione eu-
ropea. Istituito durante un inverno particolarmente rigido, inizialmente esso permetteva
agli Stati membri di sbloccare scorte agricole di intervento eccedentarie per distribuirle
a titolo di aiuto alimentare agli indigenti. Si parlava allora, con una certa enfasi, di “mon-
tagne di burro” e di “laghi di latte”, per rimarcare l’abbondanza delle scorte derivanti
dall’intervento pubblico europeo.
La riforma della Politica Agricola Comune (PAC), avviata agli inizi degli anni Novanta,
ha contribuito a ridurre drasticamente l’intervento sistematico sui mercati. Per tale moti-
vo, il Programma è stato modifcato, in modo da autorizzare, in determinate circostanze,
il ricorso ad acquisti di derrate sul mercato. Nei 20 anni di esecuzione del Programma, la
distribuzione di prodotti alimentari agli indigenti ha costruito un modello che si è evolu-
to e perfezionato nel tempo, riuscendo a raggiungere un numero di benefciari in note-
vole aumento negli ultimi cinque anni. Nel 2011 quasi milioni di persone (18.986.182 per
la precisione) hanno benefciato del Programma, cioè il 35% del numero stimato di per-
6
sone indigenti nei 20 Stati membri benefciari. È chiaro che il Programma agiva in chiave
sussidiaria, a supporto di soggetti già impegnati in questo ambito, con una autonoma,
seppure più limitata, capacità di reperimento di prodotti e di distribuzione a soggetti de-
boli o strutture di accoglienza. Una misura, quindi, che ha consentito il raforzamento di
una rete già esistente e per lo più tradizionalmente attiva in questo settore, e non la cre-
azione ex novo di una fliera assistita da politiche pubbliche.


3. Il PEAD in Italia
Negli scorsi anni il PEAD ha, quindi, rappresentato un’importante fonte di approv-
vigionamento per le organizzazioni caritative dei Paesi membri fornendo loro alimenti
da distribuire gratuitamente agli indigenti. In Italia, ad esempio, il PEAD è stato attuato
dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), su incarico del Ministero delle Politi-
che agricole, alimentari e forestali.
L’AGEA ha operato, in particolare negli ultimi anni, gestendo le risorse comunitarie at-
traverso la predisposizione dei bandi di acquisto dei beni, vigilando su tutte le fasi pro-
duttive e di consegna, avvalendosi di sette Enti Caritativi - Associazione Banco Alimentare
di Roma Onlus, Associazione Sempre Insieme per la pace, Caritas italiana, Comunità di
Sant’Egidio, Croce Rossa Italiana, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Fondazione
Banco delle Opere di Carità - formalmente riconosciuti ed iscritti al relativo Albo istituito
7
presso detta Agenzia, costituendo una rete pubblico-privata consolidata, sussidiaria e ca-
pillare. Queste sette realtà nel 2013 hanno distribuito i prodotti alimentari a oltre 15.000
strutture caritative territoriali che li hanno consegnati, secondo i dati AGEA del 2012, a
4.milioni di persone in stato di bisogno, il 70% dei quali cittadini italiani (cfr. tab. 1). 
In particolare nel 2013, poiché erano disponibili scorte solo per alcune categorie di
prodotti, il piano di esecuzione si è basato soprattutto sugli acquisti: all’Italia è stato de-





6 cfr. Commission staf working document, Impact assessment accompanying the document Proposal for
a Regulation of the European Parliament and of the Council on the Fund for European Aid to the Most
Deprived, SWD(2012) 350 fnal, 24 ottobre 2012.
7 Agea, Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 164 del 12 maggio 2006.

57
   54   55   56   57   58   59   60   61   62   63   64