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LE POLITICHE CONTRO LA POVERTÀ IN ITALIA / RAPPORTO 2014


to di arrivo e le tappe intermedie (approccio del gradualismo in un orizzonte defnito).
Ciò signifca, in concreto, indicare che il quarto anno corrisponde al primo del Reis a re-
gime e specifcare l’estensione dell’utenza attesa in ognuna delle annualità precedenti;
afnché ciò risulti possibile si prevede il relativo fnanziamento pluriennale, con il con-
seguente impegno di risorse. Solo un approccio graduale consente di consolidare la mi-
sura, assicurando adeguati tempi di apprendimento e di adattamento organizzativo a
tutti soggetti chiamati ad erogarla nel territorio (Comuni, Terzo Settore, Centri per l’Im-
piego e così via). Allo stesso modo, procedere per gradi permette di diluire il necessa-
rio incremento di risorse nel tempo, rendendolo più sostenibile dalla fnanza pubblica.
Durante la transizione, viene progressivamente costruita una risposta unitaria alla po-
vertà assoluta, cosìcchè - a partire dal quarto anno - lo sforzo pubblico in merito, oltre ad
essere ben superiore rispetto ad oggi, risulta concentrato in una sola misura basata sul-
le stesse regole per tutti. Pertanto, vengono man mano assorbite nel Reis le prestazioni
adesso rivolte alle persone in povertà assoluta. Analogamente, vi confuiscono le speri-
mentazioni previste dal Governo Letta così come l’eventuale estensione del bonus di 80
euro mensili alle famiglie indigenti (box 2).


BOX 2
IL PIANO NAZIONALE CONTRO LA POVERTÀ

Il Piano Nazionale
• Un percorso graduale che introduce il Reis in 4 anni
• L’utenza viene ampliata progressivamente, partendo da chi si trova in condizioni peggiori


Il gradualismo in un orizzonte defnito
• Sin dall’inizio sono defniti il punto di arrivo (le caratteristiche del Reis a regime) e le tappe intermedie
(l’estensione dell’utenza prevista in ogni annualità)


La costruzione di una risposta unitaria
• Le prestazioni già rivolte alle persone in povertà assoluta sono progressivamente assorbite nel Reis
• Le sperimentazioni previste dal Governo Letta e l’eventuale estensione del bonus di 80 Euro alle famiglie in
povertà confuiscono nel Reis



3.3 Le novità del Reis
Il simbolo di una nuova politica - La disattenzione sinora riservata alla povertà costitui-
sce l’esempio estremo delle tradizionali difcoltà della politica italiana. Nel nostro Paese i
Governi hanno sempre avuto una ridotta capacità di prendere decisioni in modo autono-
mo, e gruppi di pressione e lobbies ne hanno condizionato fortemente le scelte. L’8%
delle persone economicamente più deboli non è organizzato in alcuna incisiva lobby e,
dunque, non è in grado di esercitare alcuna infuenza sul decisore. Introdurre il Reis co-
stituirebbe il segno più tangibile di un nuovo modo di fare politica, guidato dalle esi-
genze della popolazione e non dal peso dei gruppi di pressione.


L’attuazione al centro
L’introduzione del Reis incontrerebbe inevitabilmente ostacoli di varia natura dovuti,
ad esempio, ai tentativi di frode e alle difcoltà nell’efettiva attivazione di validi servizi
alla persona. Esserne consapevoli, però, non costituisce un buon motivo per rinunciare,
per una semplice ragione: qualsiasi riforma degna di questo nome è destinata ad incon-
trare numerose difcoltà sul proprio cammino e, dunque, l’unico modo per non doversi
trovare ad afrontarle consiste nel non fare nulla.
La consapevolezza delle criticità operative, invece, rappresenta una spinta a dedica-
re la massima attenzione alla dimensione attuativa, strada scelta dal Reis. A tal fne sono

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