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IL BILANCIO DELLA CRISI
Tab. 2 La povertà assoluta in Italia, individui e famiglie,
percentuale e valore numerico
2007 2012
Individui 4,1% 8%
(2,4 milioni) (4,8 milioni)
Famiglie 4,1 6,8
(0,97 milioni) (1,7 milioni)
Fonte: Istat
1.3 Il nuovo volto della povertà
Il raddoppio dei poveri assoluti rappresenta solo una faccia della medaglia. L’altra fac-
cia è il cambiamento nel proflo delle persone coinvolte. Di seguito se ne presentano i
tratti di maggior rilievo, rimandando per approfondimenti alle fonti indicate nel prossi-dicate nel prossi-
mo paragrafo.
Cominciamo dalla peculiarità degli anziani, l’unico segmento della popolazione che
ha visto il tasso di povertà rimanere quasi stabile nel periodo in esame, con un incremen-
to ben al di sotto di quello medio. La tabella 3 mostra, infatti, che nelle famiglie con al-
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meno un anziano la povertà assoluta è salita dal 5,4% al 6,1%. Pertanto, mentre nel 2007
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era superiore alla media nazionale (5,4% rispetto a 4,1%, si veda la tab. 3), giunti al 2012 è
diventata inferiore (6,1% rispetto a 6,8%). Lo si sottolinea non per sottovalutare il disagio
di coloro i quali hanno almeno 65 anni, ma solo per evidenziare che – grazie alle pensioni
– costoro sono stati maggiormente protetti dal difuso peggioramento di vita degli anni
recenti. Diverso è il caso, come si vedrà oltre, se alla condizione anziana si associa quella
di non autosufcienza.
Tab. 3 Incidenza della povertà assoluta tra le famiglie con anziani, Italia,
valori percentuali
2007 2012
Persona sola con 65 anni e più 6,6 6,2
Coppia con persona di riferimento con 65 anni e + 3,7 4,0
Famiglia con almeno un anziano 5,4 6,1
Fonte: Istat
Allarghiamo ora lo sguardo verso il complessivo rapporto tra età e povertà. La ta-
bella 4 restituisce immediatamente l’immagine delle diferenze tra generazioni. Nella fa-
scia centrale della popolazione, cioè i nuclei con persona di riferimento tra i 35 e i 64
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anni, l’ampio incremento della povertà risulta piuttosto omogeneo, laddove in ognuno
dei gruppi costruiti a fni statistici l’aumento che si registra corrisponde a qualcosa in più
di un raddoppio. I più giovani e i meno giovani rappresentano, invece, le eccezioni a que-
sto trend condiviso: nelle famiglie con persona di riferimento fno a 34 anni l’aumento è
decisamente superiore, mentre in quelle con persona di riferimento di 65 anni e oltre è
nettamente inferiore.
19 Questo paragrafo è costruito utilizzando i dati Istat riferiti alle famiglie, che permettono una migliore
comprensione dei diversi profli della povertà rispetto ai dati individuali.
20 Ai fni statistici si considerano anziane le persone con 65 anni o più.
21 L’Istat defnisce persona di riferimento di una famiglia “l’intestatario della scheda anagrafca (che cor-
risponde al vecchio concetto di capo famiglia) e rispetto al quale sono defnite le relazioni di paren-
tela”.
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