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2 I le scelte
di politica sociale
Dal Censimento delle opere ecclesiali
NUNZIA 1. Premessa
DE CAPITE Come si è avuto modo di precisare nell’introduzione e nel primo capitolo, questo Rap-
AREA NAZIONALE porto focalizza l’attenzione sulla povertà assoluta e sulla evoluzione delle politiche di
CARITAS ITALIANA
contrasto ad essa messe in atto negli anni della crisi.
Le ragioni per cui si è scelto di delimitare il campo di indagine alla povertà assoluta
sono state ampiamente discusse in precedenza. Agli argomenti già illustrati aggiungia-
mo quello che consiste nella possibilità, utilizzando il concetto di povertà assoluta, di rile-
vare l’efcacia e l’impatto delle politiche di contrasto adottate. Questo perché la povertà
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assoluta si basa su uno standard di riferimento abbastanza stabile nel tempo. E consen-
te, quindi, di efettuare confronti tra le situazioni di povertà prima e dopo l’adozione di
misure di contrasto della stessa. 2
In questo capitolo, dopo una ricognizione sintetica sulle scelte di politica sociale de-
gli ultimi anni sul tema del contrasto alla povertà (servizi e interventi di welfare locale e
le politiche nazionali per il welfare locale), si spiegherà per quali motivi il nostro paese
debba dotarsi improrogabilmente di una misura nazionale di contrasto alla povertà, ri-
mandando alle conclusioni del Rapporto per una trattazione più approfondita della que-
stione.
2. Elementi di contesto
Come si è detto nel primo capitolo, dal 2007 al 2012 il fenomeno della povertà nel no-
stro paese ha subito un considerevole aumento (del 100% se si considerano i dati riferiti
agli individui, e di oltre il 40% nel caso delle famiglie). Ma questo è solo un aspetto della
vicenda. L’altro ha a che vedere con le scelte di politica sociale che hanno segnato gli
ultimi anni. Ed è ciò di cui ci occuperemo in questo capitolo.
In premessa occorre precisare che per scelte di politica sociale intendiamo riferirci alle
decisioni relative:
• all’entità e alla destinazione dei trasferimenti pubblici in denaro ai comuni per le attività
e i servizi in favore dei cittadini poveri
• agli stanziamenti per i fondi nazionali destinati a comparti di spesa specifci sul sociale (il
fondo per la non autosufcienza, il fondo per le famiglie, il fondo per gli aftti, quello
per le politiche sociali, ecc.).
Non solo negli ultimi anni la povertà è aumentata, ma del pari, per una serie di ragioni
che verranno illustrate nel prosieguo, è anche progressivamente diminuita la già esigua
quota di risorse pubbliche stanziate per fronteggiarla (v. fg. 1). Pertanto la povertà, che
già prima del 2007, e cioè prima che la crisi si manifestasse, non è mai stata adeguata-
mente fronteggiata nel nostro paese (e questo per via delle ridotte risorse economiche
disponibili), nel 2013, con l’aumento dell’incidenza della povertà assoluta e la contestua-
1 I bisogni considerati essenziali in un determinato contesto socio-economico non sono condizionati,
nel breve periodo, dalle futtuazioni economiche o dalle variazioni dei prezzi. Più precisamente,
l’incidenza di povertà assoluta viene calcolata sulla base di una soglia di povertà corrispondente
alla spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi che, nel contesto
italiano e per una determinata famiglia, è considerato essenziale per raggiungere uno standard di
vita accettabile (Istat, 2009).
2 Cfr. G. Vecchi, N. Amendola, La linea (di povertà) è mobile, Lavoce.info, 2 ottobre 2012.
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