Page 118 - index
P. 118

IL BILANCIO DELLA CRISI


L’alternativa innovazione/conservazione riporta l’attenzione sul passaggio cruciale
dei prossimi mesi, illustrato nel paragrafo 2: la scelta della direzione per il nostro welfare.
Far propria un’opzione piuttosto che un’altra, infatti, signifca indicare una strada per gli
anni davanti a noi. Lo scenario SR determina il mantenimento dello status quo, mentre
così non è per gli altri due. Questi ultimi divergono in base alla concezione che hanno dei
diversi soggetti coinvolti nelle politiche contro l’esclusione.
La terza alternativa, dunque, riguarda l’atteggiamento verso la persona in povertà.
Lo scenario PN le vuole ofrire gli strumenti per modifcare la propria condizione di vita,
nella direzione dell’inclusione sociale e – dove possibile – dell’attivazione professionale.
L’obiettivo qui è quello di puntare sulle competenze della persona creando le premesse
per il miglior percorso d’inserimento sociale possibile. Lo scenario WSC, invece, prevede
esclusivamente contributi monetari, che possono migliorare le condizioni economiche
della persona ma non le forniscono alcuno strumento per costruirsi una vita diversa. Si
tratta di una concezione passiva dell’individuo, come soggetto esclusivamente da aiuta-
re senza investire sul suo cambiamento. È il pensiero storicamente e ancor oggi preva-
lente nel sistema italiano di protezione sociale, fatto perlopiù di contributi economici: gli
stanziamenti per lo scenario WSC lo raforzerebbero.
La quarta alternativa tocca la concezione del welfare locale. Il posizionamento su que-
sto tema discende direttamente da quanto spiegato sopra. Lo scenario WSC prevede un
rapporto diretto tra lo Stato che eroga il contributo economico e il cittadino che lo rice-
ve, senza alcuna funzione per il welfare locale. Vengono così marginalizzati i soggetti che
vi operano, a partire da Comuni e Terzo Settore, raforzando quella tendenza al loro in-
debolimento in atto da anni. Lo scenario PN, invece, assegna loro un ruolo centrale, indi-
viduandone nell’azione coordinata nei territori una chiave imprescindibile per realizzare
efcaci politiche contro la povertà (tab 5).

Tab 5 Logiche di welfare a confronto

Piano Nazionale Welfare Seconda Repubblica
SCENARIO
come Social Card
TEMA

Rapporto tra Sguardo sulla realtà italiana Sguardo sulla realtà italiana Incapacità di “vedere” la realtà
politica e società italiana

Progettualità Innovazione Conservazione Conservazione

Atteggiamento verso Costruzione di un welfare Raforzamento del welfare Mantenimento dello
la persona in povertà per l’inclusione passivizzante status quo

Concezione del Raforzamento di Enti Locali Marginalizzazione di Enti Mantenimento dello
welfare locale e Terzo Settore Locali e Terzo Settore status quo



7. La politica nazionale e la povertà
Sarà il Governo Renzi ad indicare lo scenario per il futuro. Per fare la diferenza, l’Ese-
cutivo dovrà risultare innovativo sul piano della progettualità. Ma questo non basterà.
Dovrà esserlo, infatti, anche nella defnizione delle priorità.
La lotta alla povertà, sinora, in Italia non è mai stata una priorità della politica naziona-
le. O, meglio, si è trattato di una priorità dichiarata ma non agita. Nella maggior parte dei
casi le forze principali hanno afermato di porla tra i propri obiettivi ma – nei fatti – han-
no speso la loro infuenza principalmente per sostenere altre fnalità. In pratica, mentre
un’ampia mole di dichiarazioni, convegni e documenti è stata dedicata alla necessità di
intervenire contro l’indigenza, il peso politico e le risorse di potere sono state messe in
campo per raggiungere traguardi diferenti. Nei momenti migliori la riforma ha costituito

116
   113   114   115   116   117   118   119   120   121   122   123