Page 46 - index
P. 46


Povertà nazionale, tendenze europee


d) Introdurre meccanismi di revisione dei Programmi Paese, laddove le politiche in-
traprese non abbiano prodotto progressi signifcativi o non siano state in grado di
raggiungere gli obiettivi stabiliti;
e) Indirizzare le priorità dell’Annual growth survey verso gli obiettivi sociali a lungo
termine della strategia Europa 2020.


2) È necessario introdurre azioni di monitoraggio di impatto sociale anche per quei pae-
si frmatari di programmi di assistenza da parte del Fondo Monetario Internazionale
e dell’Unione Europea. Nello specifco, la valutazione di impatto sociale dovrebbe es-
sere inclusa in modo regolare nei rapporti sullo stato di implementazione di tali pro-
grammi, che dovrebbero quindi comprendere anche le informazioni relative agli effetti
cumulativi delle misure adottate, con particolare attenzione alle fasce più svantaggia-
te di ciascun paese. Nello specifco, le Country Specifc Recommendations di tali pae-
si dovrebbero spingersi oltre i termini contrattuali stipulati con la “Troika” (Unione Eu-
ropea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) e includere anche
quelle dimensioni sociali della Strategia 2020 non incluse come raccomandazioni da
perseguire nei singoli “Programmi Paese”.

3) Promuovere l’introduzione di politiche di reddito minimo nell’Unione Europea, da ren-
dere cogenti attraverso l’adozione di direttive specifche, con l’obiettivo di combattere
più effcacemente la povertà e facilitare l’inserimento nel mercato del lavoro.


4) Fare in modo che i Fondi Strutturali 2014-2020 svolgano un ruolo più incisivo nella
lotta alla povertà e nella promozione dell’inclusione sociale negli Stati Membri, e que-
sto soprattutto per rispondere in modo più effcace al peggioramento della situazio-
ne sociale che si registra in molti paesi europei. La disponibilità dei Fondi strutturali
dovrebbe spingersi oltre la retorica e garantire l’investimento di un volume adeguato
di risorse economiche, in modo da superare gli squilibri socio-economici attualmen-
te presenti all’interno dei singoli paesi e integrare l’impiego degli eventuali fondi na-
zionali.


5) Sviluppare adeguate politiche sociali e capacità di monitoraggio sociale sulla pover-
tà minorile: Caritas Europa ha accolto positivamente le Raccomandazioni della Com-
missione Europea sugli investimenti a favore dell’infanzia, pubblicate nel 2013 come
parte della social Investment strategy. Tuttavia, l’implementazione di tali raccoman-
dazioni andrebbe inclusa nell’ambito della più vasta azione di monitoraggio sociale
della Strategia Europa 2020 (cfr. sopra, punti 1 e 2,). La Commissione dovrebbe inol-
tre lavorare maggiormente con quei paesi caratterizzati da elevati livelli di povertà mi-
norile, per aiutarli nell’accesso e nell’utilizzo appropriato dei fondi strutturali.


6) Mettere a disposizione ulteriori fondi per contrastare la disoccupazione giovanile: Ca-
ritas Europa ha accolto positivamente la Raccomandazione del Consiglio d’Europa
denominata “Garanzia giovani” (giugno 2013) e che punta a garantire entro quattro
mesi dalla fne del percorso scolastico l’inserimento dei giovani in un percorso occu-
pazionale o formativo superiore. Tuttavia, la quantità di denaro prevista per l’attua-
zione di tale Raccomandazione (6 miliardi di euro) non è certamente suffciente per
garantire un impatto signifcativo sul problema: nel 2012 l’Organizzazione Internazio-
nale del Lavoro ha stimato che il costo di un programma di garanzia per tutti i giova-
ni dell’Eurozona sarebbe pari a 21 miliardi di euro. Per superare tale limite può essere
utile mettere a disposizione fondi strutturali più elevati per quei paesi in cui la disoc-
cupazione giovanile è più elevata, in modo da garantire l’inclusione sociale e lavorare
con i governi per sostenere programmi di qualità.


44
   41   42   43   44   45   46   47   48   49   50   51