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IL BILANCIO DELLA CRISI


Fig. 6 Spesa per interventi e servizi sociali dei comuni per tipologia
di spesa e ripartizione geografca. Anno 2011. Valori percentuali



























Fonte: nostra elaborazione su dati Istat



Che cosa ci dicono questi dati? Dicono che:
• per le politiche contro la povertà i comuni italiani destinano complessivamente meno
dell’8% delle risorse destinate al sociale (una cifra risibile)
• in una fase di generale peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie e di
aumento della povertà, la spesa per quest’ultima diminuisce del 2% dal 2010 al 2011.
Ad esempio, i contributi economici ad integrazione del reddito sono passati dai 762
euro del 2010 ai 736 euro a persona nel 2011 e questo perché si è ampliata la platea
dei benefciari (dagli 11.800 del 2010 ai 13.000 del 2011)
• persistono squilibri nella spesa sul sociale fra le diverse aree del paese (non è indiferen-
te nascere in una zona piuttosto che in un’altra del paese: la spesa sociale per abitante
subisce variazioni consistenti se ci si sposta da una zona all’altra).


I dati relativi alla spesa sociale dei comuni nel 2012 confermano questo andamento.
Lo studio della Cisl sui certifcati al conto di bilancio dei comuni italiani (7.753 co-
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muni su 8.105 complessivi) mostra come nel 2012 i comuni italiani abbiano destinato
al settore sociale un importo di poco inferiore a 130 euro pro-capite all’anno, con una
riduzione del 2,5% rispetto al 2009 e con notevoli diferenze fra una regione e l’altra. Le
riduzioni più consistenti si registrano in Calabria (-26,6%), Campania (-19%) e Abruzzo
(-17,8%).
Più precisamente, dal rapporto tra la spesa sociale e il totale delle spese correnti
emerge che, a livello nazionale, il 14,7% delle spese correnti è riservato al sociale, percen-
tuale in calo dal 2009 (15,4%), soprattutto nel Sud e nelle isole, dove si riduce dall’11,3%
al 10,8%. Se il Nord-Est si conferma l’area in cui i comuni destinano al sociale la quota più
alta di risorse sul totale delle spese correnti (il 18%, con punte fno al 26% nei comuni








14 Si ringraziano Alessandro Geria e Lorenzo Lusignoli della Cisl per aver messo a disposizione i dati
tratti dalla lettura sociale dei bilanci dei capoluoghi di regione riferiti all’ultimo aggiornamento
disponibile (2012).

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