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Un aggiornamento sui dati del prestito della speranza

30 milioni di euro e permette di erogare fnanziamenti fno a 120 milioni di euro. In caso
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di attivazione il fondo di garanzia risponde per il 75% del singolo fnanziamento per il cre-
dito sociale e per il 50% del singolo fnanziamento per il prestito d’impresa.
I potenziali destinatari del prestito sono tutte le famiglie che versano in situazioni di
disagio o di indigenza e/o le microimprese da esse promosse. La scelta della dimensio-
ne familiare non è casuale, ma “corrisponde ad una convinzione profonda, che vede in
essa non soltanto l’ammortizzatore sociale più effciente ma anche la trama relazionale
necessaria per un armonico sviluppo delle persone e dunque della società”.
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Il fondo, attivato per la prima volta nel settembre 2009, è stato rilanciato nel marzo
2011 a seguito di un nuovo accordo CEI-ABI che ha previsto nuove condizioni e una si-
gnifcativa semplifcazione dei criteri di accesso. In primo luogo, per quanto riguarda le
condizioni, la copertura del Fondo di garanzia per i prestiti concessi alle famiglie passa
dal 50% al 75%. Per quanto si riferisce, invece, ai requisiti, essi diventano meno restritti-
vi: possono accedervi non solo le famiglie numerose e colpite da gravi forme di disoccu-
pazione ma tutte le famiglie, anche senza fgli, in situazioni di vulnerabilità economica e
sociale, che abbiano subito una signifcativa riduzione del reddito di lavoro (espressa nel
precariato, nell’irregolarità o in forme di disoccupazione di breve durata).
Oggi, tuttavia, a distanza di tre anni dall’ultimo accordo non si escludono nuove pos-
sibili semplifcazioni, che potrebbero favorire una risposta ancora più effcace alle esi-
genze sociali.
Attualmente le forme di fnanziamento previste sono due: il credito sociale per fami-
glie, di importo non superiore a 6 mila euro, e il microcredito di impresa (un’ulteriore no-
vità della seconda edizione), di importo non superiore a 25 mila euro, per l’avvio o l’eser-
cizio di attività di lavoro autonomo o di microimpresa. I tassi di interesse applicati, sep-
pur diversi, risultano vantaggiosi per entrambi i tipi di fnanziamento. 4
L’iter per la richiesta del prestito parte dalle Caritas (o da altri uffci diocesani) in grado
di intercettare i bisogni e le richieste del territorio. Dopo l’ascolto, agli operatori pastorali
è affdato il compito di procedere ad una sorta di pre-istruttoria relativamente alla sussi-
stenza dei requisiti minimi richiesti; tecnicamente si parla di verifca del “criterio sogget-
tivo” per quel che attiene l’esistenza della famiglia naturale.
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Una volta valutata positivamente la situazione, si procede all’invio della pratica alla
banca prescelta, mediante un sistema informatico appositamente sviluppato. Le Caritas,
oltre alla fase di controllo iniziale, svolgono un servizio di vero e proprio tutoraggio delle
famiglie, accompagnando i richiedenti durante la realizzazione dell’intero progetto, allo
scopo di favorire la ripresa dell’economia domestica e di una maggiore inclusione socia-
le e fnanziaria. La Banca, una volta ricevuta la richiesta e dopo aver verifcato il merito
creditizio, può attivare il fondo di garanzia per la concessione del fnanziamento, oppu-
re, nel caso in cui abbia deliberato di non concederlo, provvedere a comunicare all’uffcio
diocesano le motivazioni del non accoglimento, specifcando se queste siano riconduci-
bili a problemi di sostenibilità economico-fnanziaria o di sostenibilità sociale. Il dialogo
e la stretta collaborazione tra gli operatori pastorali e gli agenti del credito garantiscono
un approccio in cui centrale è il rispetto della persona (concepita non solo come porta-
trice di interessi economici); un approccio in cui si tenta di conciliare la logica del proftto
economico con quella del bene e dell’interesse comune.

3. un focus sulle pratIche
Nel corso degli anni il numero delle richieste e delle pratiche attivate è notevolmen-
te aumentato; in particolare è dal 2011, anno di introduzione dei nuovi parametri, che l’i-
niziativa ha assunto delle dimensioni di rilievo. Da gennaio 2009 a dicembre 2013 le do-
mande caricate sulla piattaforma informatica, messa a disposizione delle diocesi, risul-
tano 7.640; gli ultimi due anni sono quelli che hanno registrato il numero più alto di ri-
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chieste (cfr. Graf.1).


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