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nel Sud del Paese, ma ha anche dilatato la platea di soggetti che ha subito una pre-
carizzazione della propria condizione economica: perdita di lavoro, difficoltà ad ar-
rivare a fine mese, risorse economiche assolutamente insufficienti, peggioramento
della situazione economica rispetto all’anno precedente, difficoltà abitative, a cui in
molti contesti territoriali si aggiunge un’inadeguata spesa comunale per interventi
e servizi sociali, solo parzialmente compensata dalla presenza di servizi socio-assi-
stenziali e sanitari di matrice ecclesiale.
In modo particolare, la città con l’indice più basso, e che quindi era da considerarsi
quella in minor soferenza socio-economica, è stata Forlì, mentre, all’estremo oppo-
sto, Nola è da considerarsi per il 2013 la realtà diocesana che, in base all’indice co-
struito, viveva la situazione di disagio socio-economico più grave.

Avendo definito, con l’indice qui presentato, il pa- Tabella 2 – Diocesi per indice di disagio/sofferenza
e ripartizione geografca (valori assoluti)
norama nazionale delle situazioni locali di disagio
dal punto di vista socio-economico, è stato possibile Basso Medio-basso Medio Medio-alto Alto
prevedere, nel corso del 2013, sostegni economici Nord 18 45 1 0 0
aggiuntivi ad hoc per supportare le Caritas dioce- Centro 0 49 7 0 0
sane nella realizzazione di iniziative di contrasto alla Mezzogiorno 0 3 24 67 6
crisi economica in atto. In modo particolare si è sta-
bilito di rimborsare una serie di spese sostenute nel corso del 2013 dalle Caritas dio-
cesane in ordine a:
 l’acquisto di beni di prima necessità (generi alimentari, farmaci, spese mediche,
spese scolastiche, ecc.);
 l’erogazione di contributi al reddito;
 la costituzione di fondi di garanzia presso istituti bancari per attività di micro-
credito;
 l’acquisto di buoni lavoro per il pagamento di prestazioni di lavoro occasionale
accessorio;
 le spese per l’abitazione.

Trattandosi di un contributo aggiuntivo, la quota spettante a ciascuna diocesi è stata de-
terminata in base alla valutazione della condizione di disagio socio-economico di ciascun
territorio, consentita dall’utilizzo dell’indice di “disagio/soferenza territoriale”. In questo
modo è stato possibile assegnare risorse proporzionalmente maggiori ai contesti in con-
dizione di maggiore soferenza, come il Sud e le Isole, in cui si concentra il maggior nu-
mero di diocesi che presentavano livelli di disagio/soferenza territoriale medio-alti e alti.
A fronte di ciò, sono pervenute, da giugno a dicembre 2013, 195 richieste di rim-
borso presentate da 166 Caritas diocesane (il 75,5% delle Caritas diocesane). Il 44,6%
delle Caritas diocesane che hanno presentato richiesta di rimborso sono state Caritas
del Sud (74 su 166), il 28,9% erano Caritas del Nord (48 su 166) e il 26,5% (44 su 166)
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Caritas del Centro (Graf. 3). 1. Per la definizione delle ri-
partizioni geografiche si fa ri-
Grafico 2 – Caritas che hanno presentato richiesta di rimborso ferimento alla seguente
per ripartizione geografca (valori %) classificazione: Nord (Pie-
monte, Valle d’Aosta, Lombar-
dia, Liguria, Trentino Alto
Nord 28,9 Adige/Sudtirol, Veneto, Friuli-
Venezia Giulia, Emilia Roma-
gna; tot. 64 Caritas diocesane);
Centro (Toscana, Marche, Um-
Sud 44,6
bria, Lazio; tot. 56 Caritas dio-
cesane); Sud (Abruzzo, Molise,
Campania, Puglia, Calabria,
Centro 26,5 Basilicata, Sicilia, Sardegna;
tot. 100 Caritas diocesane).
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