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internazionale
guinea
DIALOGO ALL’OMBRA
L’intervento di un interprete
linguistico, mediatore tra i
molti idiomi della regione.
Sopra e a destra, le mani
raccolte in preghiera di un
anziano imam. Sotto,
un giovane imam e il più
anziano prete cattolico
siedono e collaborano
fianco a fianco
Le noci dei cugini convivenza in un territorio segnato bili di mediazione e purificazione.
Le assemblee dell’Arbresi innestano in da presenze tanto eterogenee. Sulla via del ritorno, le bancarelle
una quotidianità fatta di incontri, «Il sentimento di superiorità Peuhl, del mercato, ancora affollato all’ora
scontri e rivalità, costituendo un’avan- parte etnica maggioritaria, è una scin- del tramonto, suggeriscono riflessioni
zata iniziativa di risoluzione dei con- tilla che può accendere un focolaio – utili e fruttuose, preziose chiavi di let-
go, decine di persone sono pronte a di- e moschee. Dati locali parlano di 95 che, nasce da un prete cattolico, abbé flitti. Altra pratica ripresa dalla tradi- commenta l’abbé Henri Loua –, il tura. Abbé Henry Loua osserva che
scutere, a cercare una soluzione agli morti e ben 3.658 rifugiati. Henry Loua, un iman musulmano, El zione è quella denominata Cousin à quale sarà seguito da rappresaglie, «non tutti possono essere cristiani o
scontri avvenuti negli mesi precedenti, I fatti restano da chiarire, i colpevoli Hadj Ibrahima Sacko, un pastore pro- Plaisanterie: la soluzione di un proble- vendette, regolamenti di conti». Inol- musulmani. Comprenderlo è questio-
nella speranza che non si ripetano. Si da individuare. Ma necessari sono testante, pasteur Maurice Zogbele- ma viene affidata alla mediazione di tre, il secco rifiuto opposto dalla Gui- ne di cultura personale. Ci vuole fles-
chiama Arbre à Palabres, l’“Albero del- certamente interventi rapidi, per evi- mou. A queste figure si aggiungono cugini che, presentando simbolica- nea all’ingerenza coloniale si è tramu- sibilità nel capire che non tutti abbia-
le discussioni”: una riunione finalizza- tare ulteriori stragi. Cominciando da un mediatore culturale, Cécé Fulbert mente delle noci di cola, ricordano tato oggi in diffidenza verso tutto ciò mo la stessa formazione. Per me è già
ta a risolvere un conflitto interno alla una puntuale, non parziale ricostru- Zogbelemou, incaricato di presentare l’importanza dell’alleanza famigliare che è “occidentale”, “bianco” e dun- un grande passo riunirsi e lavorare in-
comunità, una tavola rotonda mirata zione di quanto accaduto, per indica- metodi di prevenzione e risoluzione che unisce le parti. Appellarsi a quel le- que “ricco”, “ingannevole”, “stranie- sieme». Quanto alle possibili soluzioni
a far emergere una decisione per mez- re vie di riconciliazione. E dai terribili pacifica dei conflitti, e il responsabile game è sufficiente per considerare un ro”: ciò è causa di una grande difficol- di conflitti “micro” che possono sfo-
zo di un’assemblea di “saggi”. ricordi di quegli avvenimenti, narrati del progetto Ocph, Paquile Robert; in- problema molto grave risolvibile in tà nel creare rapporti lavorativi e per- ciare in violenze “macro”, il sacerdote
Nella notte tra il 14 e 15 luglio 2013 da diversi cittadini: spesso si preferi- fine, un traduttore locale, fulcro della quanto passeggero, “terreno”, pen- sonali sul campo. E così altre forme di ritiene che «anche dire poche sempli-
(e giorni seguenti), un presunto ten- sce il silenzio, ma esso è rotto da par- comunicazione tra i partecipanti. Lo sando a “ciò che verrà” e lasciandosi ipocrisia e menzogna, altre incrosta- ci parole, “mi dispiace”, è un inizio.
tativo di furto in una stazione di rifor- ticolari che fanno breccia, rendendo scopo dell’Arbre è dare un “buon alle spalle ogni rancore. zioni negative (sentimenti di superio- Può essere una grossa occasione per
nimento a Koulé, sotto-prefettura si- chiara la portata della tragedia. Inoltre esempio”, andandosi a sostituire alle La valorizzazione di metodi “tradi- rità, conflitti irrisolti) guastano le re- ricominciare. Non ci sono errori che
tuata a 40 km da Nze, aveva portato ci si interroga: come è possibile che istituzioni ritenute assenti, corrotte, zionali” è una strategia pragmatica, lazioni personali e sociali: la società non si possono regolare, aggiustare.
all’uccisione del sospetto ladro, di et- un regolamento di conti tra individui disinteressate: «Dove sono i politici che poggia su una quotidianità vissu- guineana ha estremo bisogno di attin- Tutte le parti in gioco, dalla scuola alla
nia konianké, da parte del proprieta- di diverse etnie sia divenuto una que- ora?», ripetono in coro i cittadini. ta per le strade, nelle baracche di le- gere dalla sua tradizione vie pratica- chiesa alle autorità al quartiere, devo-
rio della stazione, di etnia kpèlè. La stione religiosa che ha coinvolto le L’idea alla base dell’Arbre in fondo gno che fungono da negozi no però essere implicate».
popolazione konianké ha reagito agli istituzioni politiche? è semplice: riprendere i tribunali tra- di scatolame, pesce e uova L’impressione generale che emer-
avvenimenti bruciando la pompa di Strategie, collaborazioni e soluzioni dizionali presieduti dagli anziani dei grigliate sul carbone, e nel ge è una reale volontà di provarci, di
benzina e rovinando l’attività del so- non possono che passare attraverso la villaggi, per risolvere le diatribe villa- grande mercato locale. È so- fare un piccolo, grande passo, che
spetto omicida. Ciò ha innescato una mediazione dei locali, influenti capi geoises utilizzando il dialogo come prattutto in quest’ultimo forse darà avvio a cambiamenti deci-
spirale di violenza, che si è presto tra- religiosi. La proposta di dialogare fian- potente mezzo risolutivo. Parallela a luogo che la convivenza di- sivi. Il rischio che attività simili, in zo-
sformata in scontro religioso, con se- co a fianco, andando oltre le differen- quest’opera sul territorio, vengono viene complessa: esso è ne di conflitto, siano condannate a
guente messa al rogo di templi, chiese ze religiose, etniche, storiche e politi- trasmessi programmi radiofonici e te- simbolo dell’incontro e del- un fallimento che potrebbe produrre
levisivi dedicati, che trasmettono nu- la contrattazione, ma è an- ulteriori divisioni, è evidente. Ma le
Cruenti scontri, per ragioni da accertare, meri di telefono ai quali il pubblico che luogo in cui emergono parole del giovane imam sono un ri-
tra comunità di etnia kpèlè e konianké. può inviare la propria opinione. Im- differenze, motivi di scon- tornello che incoraggia a non diser-
Strategie, collaborazioni e soluzioni non portante, inoltre, è la formazione di tro, una sorta di palcosceni- tare la strada del cambiamento: «Oc-
possono che essere affidate alle mediazioni cento “ambasciatori di pace”, pronti co in cui si svolgono le “pro- corre dire la verità, occorre cercare la
dei locali, assai influenti capi religiosi a gestire situazioni di conflitto. ve generali” di una difficile verità. E io lo voglio per primo».
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