Page 39 - index
P. 39





4. povertà nazionale,

tendenze europee.


i dati del secondo rapporto
,
di monitoraggio dell impatto della

crisi economica nei "paesi deboli"
,
dell unione europea




Dal Censimento delle opere ecclesiali

Il 14 febbraio 2013, nel corso di una conferenza stampa presso l’Uffcio di Dublino
del parlamento Europeo, e in modo simultaneo negli altri paesi coinvolti, Caritas Euro-
pa presentava il primo Rapporto sull’impatto della crisi economica e delle misure di au-
sterità in cinque “paesi deboli” dell’Unione Europea (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia e
Irlanda). Il Rapporto, arricchito dal decennale lavoro sul campo della Caritas nei diver-
si paesi, era diviso in quattro parti e forniva dati, testimonianze, esperienze e una se-
rie di raccomandazioni rivolte alle istituzioni e a vari attori signifcativi, a livello nazio-
nale e comunitario.
Un anno dopo, Caritas Europa ha predisposto una seconda edizione del Rapporto, si-
mile nell’impostazione del testo, e arricchita dalla presenza di due ulteriori paesi deboli
dell’Unione Europa: Cipro e Romania.

1 | l’Impatto della crIsI suI paesI debolI dell’unIone europea
La crisi si è riversata con particolare forza distruttrice sui paesi deboli dell’Unione Eu-
ropea. Presso tali contesti territoriali si possono registrare almeno tre categorie genera-
li di impatto: nel settore occupazionale; sul piano della povertà e dell’esclusione sociale;
sul livello psicologico-relazionale.


1.1 L’impatto sull’occupazione e il mercato del lavoro - Nonostante le diverse situa-
zioni di partenza, esistono alcuni aspetti e tendenze in comune nei sette paesi caso-stu-
dio del Rapporto:


a) alti livelli di disoccupazione, che in tutti i paesi considerati (tranne la Romania), appa-
re superiore alla media europea;
b) livelli molto elevati di disoccupazione giovanile in tutti i paesi (sempre tranne la Roma-
nia), con signifcativi trend di aumento nella maggior parte di essi;
c) una elevata disoccupazione di lunga durata, in tutti i paesi caso-studio (eccetto Cipro),
indicatore di una condizione strutturale e non passeggera di diffcoltà nel settore oc-
cupazionale.


Come si osserva nella tabella seguente, alla fne del 2012 la disoccupazione appari-
va signifcativa in tutti i paesi caso-studio del Rapporto, con particolare riguardo alla si-
tuazione della Spagna, dove il fenomeno si presenta in termini di estrema gravità, sia in
termini assoluti (quasi 6 milioni di spagnoli sono privi di lavoro), che in termini relativi (è
disoccupato uno spagnolo su quattro in età attiva). In termini di peso percentuale dei di-
soccupati sulla popolazione in età attiva, la Grecia si colloca al secondo posto (24,3%),
seguita dal Portogallo (15,9%). In questa poco lusinghiera classifca, l’Italia si colloca al
sesto posto in termini relativi (10,7% di disoccupati), ma al secondo in posto in valori as-
soluti (2 milioni 744mila di persone disoccupate).


37
   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43   44