Page 87 - Rapporto_Annuale_2012
P. 87
interno ok 22-07-2013 10:58 Pagina 85




LO SCENARIO GLOBALE · PERCORSI DI ANIMAZIONE E PROGETTI NEL MONDO









INTERVENTI DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE







almeno 2.500.000 gli sfollati interni senza protezione. Il numero delle vittime stimate, a fine anno,
è orribile: 60.000 persone, più di tutte le guerre israelo-palestinesi messe insieme.
Non si vedono ancora soluzioni a una tragedia che purtroppo non sembra interessare molto

la comunità internazionale, ma di cui si dovranno sopportare le conseguenze per anni. Una
vera dichiarazione di indifferenza e di impotenza, come riconoscono gli stessi inviati delle
Nazioni Unite incaricati di trovare una mediazione tra governo e rivoltosi. Come se non bastas-
se, si sono aggiunte nuove tensioni a Gaza, nell’infinito conflitto tra israeliani e palestinesi,
e nessuna novità di rilievo viene dall’instabile Iraq o dall’irrisolto problema dei rifugiati saha-

rawi nel deserto algerino di Tindouf.


La siccità nel Corno d’Africa.

La grande emergenza dichiarata nel 2011 si è fortunatamente attenuata in tutta la regione nel
corso del 2012. Tuttavia, come spesso succede dopo una siccità, in molte zone si sono verifi-
cate piogge torrenziali, che hanno a loro volta danneggiato le colture. Per fortuna, l’economia
prevalentemente basata sulla pastorizia, almeno in Somalia, non ne ha risentito molto. Rimane
però il grave dramma delle centinaia di migliaia di rifugiati, prevalentemente in Etiopia e in

Kenya, e della loro futura destinazione. Ancora peggiore è la situazione degli sfollati interni, oltre
500.000 persone, le cui condizioni sono precarie nei luoghi dove sono temporaneamente accol-
ti, e non sussistono ancora quelle minime per poter rientrare nei villaggi di origine.

Infine, dopo venti anni di assenza di governo, violenze e conflitti interclanici, una speranza di nor-
malità si è aperta nel mese di settembre, con la nomina all’unanimità del nuovo presidente della
Somalia. I precedenti fallimenti inducono a non eccessivi entusiasmi, ma è un fatto che nei mesi
successivi la situazione si è fatta meno tesa, le violenze dei terroristi rimasti (gli shabab) sono
diventate più sporadiche. Il nuovo governo sta cercando di rimettere in piedi un sistema distrut-

to, anche grazie al sostegno di molti somali della diaspora che hanno deciso di rientrare nel loro
paese. Uno spiraglio da seguire e da sostenere.




















85
   82   83   84   85   86   87   88   89   90   91   92