Page 27 - Rapporto Annuale Caritas Italiana 2013
P. 27
RAPPORTO ANNUALE 2013 TESTIMONI DI UMANITÀ
SOLIDARIETÀ SOCIALE
A partire dal settembre 2011 Caritas Italiana si è Lo scenario attuale impone, anche alla Caritas, un
impegnata a rilanciare e qualificare la sua azione investimento in termini di studio, ricerca, formazio-
pastorale per e con le famiglie. Negli ultimi anni ha ne e animazione territoriale capace di:
affrontato questo tema in molte occasioni e attra- • favorire la comprensione della “soggettività
verso una pluralità di forme (studi, pubblicazioni, sociale” della famiglia, intesa come bene relazio-
creazione di reti, forme dirette di supporto al reddi- nale, poiché è la maggiore risorsa delle persone
to, ecc.). Le Caritas diocesane, dal canto loro, si e della società;
sono sperimentate, con la loro • vedere nella famiglia non un
azione quotidiana, nella presa in «semplice oggetto della pasto-
carico e attivazione di una mol- rale, che riceve l’evangelizzazio-
teplicità di risposte per fronteg- ne della Chiesa, ma un vero
giare situazioni di disagio ed agente evangelizzatore»;
esclusione sociale per le fami- • sperimentare la famiglia come
glie con bambini e/o anziani. «luogo unificante oggettivo di
Ciò nonostante si è avvertita tutta l’azione pastorale».
con urgenza la necessità di
recuperare uno spazio di atten- Le profonde trasformazioni
zione ai fenomeni sociali in que- socio-economiche e culturali,
sto ambito, per consentire unite al fermento operativo e
all’organismo di: progettuale che i territori mani-
• recuperare uno spazio efficace festano, hanno reso necessario:
di elaborazione culturale; • l’avvio di un monitoraggio
• maturare una logica di pasto- sulle attività e sui progetti
rale integrata, con una progres- delle Caritas diocesane che
siva e inevitabile condivisione, hanno come destinatario pre-
di idee, progetti, reti, tra Caritas valente le famiglie;
e Uffici per la pastorale della • l’esplorazione di nuove forme
famiglia diocesani; di collaborazione e progetta-
• stimolare un’adeguata capacità nella progettazione zione condivisa con l’Ufficio nazionale per la
pastorale di livello nazionale e delle Caritas diocesa- pastorale della famiglia;
ne alle quali orienta il proprio servizio; • l’acquisizione di competenze specifiche sulla pro-
• assumere il “soggetto famiglia” come possibile gettazione delle politiche “family friendly”;
criterio di lettura dello stesso disagio sociale e come • la costruzione di una rete con soggetti ecclesiali,
risorsa strategica per la prevenzione e il contrasto istituzionali, accademici e del terzo settore per con-
alle diverse e crescenti forme di povertà che interes- nettersi al lavoro socio-culturale di promozione e
sano la nostra società. tutela della famiglia.
27