Page 64 - Rapporto_Annuale_2012
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LA COSCIENZA DELLA “CASA COMUNE” · PERCORSI DI ANIMAZIONE E PROGETTI IN EUROPA









ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE







di sviluppo gestite a livello locale rientra nella tradizione operativa di Caritas Italiana in Albania,
nel tentativo di stimolare le realtà sociali e pastorali locali ad essere protagoniste in prima per-
sona dello sviluppo del proprio territorio.



BOSNIA ED ERZEGOVINA
• L’Osservatorio nazionale delle povertà e delle risorse. Avviato a gennaio 2009, in collabora-
zione con la Caritas nazionale della Bosnia Erzegovina e le tre Caritas diocesane del paese,
l’Osservatorio nasce dalle esigenze della Chiesa locale e più in generale di tutto il territorio per

una comprensione migliore delle problematiche sociali del paese. Dopo la pubblicazione del
primo Report sulle povertà (maggio 2010), l’Osservatorio ha com-
pletato la seconda fase con la pubblicazione del secondo Rapporto

sulle povertà (dicembre 2012), sulla base di circa 30.000 questio-
nari provenienti da 88 parrocchie del territorio e circa 10.000 fami-
glie, che ha ottenuto una notevole diffusione mediatica in tutto il
paese. è stato inoltre pubblicato il Vademecum sui servizi caritati-
vi della Chiesa cattolica in Bosnia Erzegovina, ed è stata avviata

un’ampia campagna di sensibilizzazione ai temi dell’esclusione
sociale tramite varie azioni, in particolare il 17 ottobre (Giornata europea della lotta alla pover-
tà) e nella Settimana della Caritas (seconda settimana di dicembre).

• Progetto per lo sviluppo di cooperative di lavoro per disabili. Sono continuati i percorsi for-
mativi già iniziati nel corso del 2011, con una seconda delegazione invitata nel mese di giugno
in Italia a visitare le buone prassi nel biellese. Sono stati inoltre organizzati alcuni incontri in loco
di informazione e sensibilizzazione sul tema dell’inclusione lavorativa dei ragazzi con disabilità,
con proiezione di film e dibattiti. Caritas Italiana ha inoltre supportato gli operatori di Caritas

Bosnia Erzegovina e i genitori dei ragazzi con disabilità nell’area di Mostar per l’identificazione
delle possibili imprese sociali da aprire.




















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