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nazionale
migranti stagionali AP PHOTO / ADRIANA SAPONE Oltre l’assistenza, L’impegno Caritas



Braccia progetto in tanti territori
Il problema dei lavoratori stagionali irregolari, che so-
rubate
prattutto con l’arrivo della stagione estiva si riversano nella campagne ita-
liane, specie a sud, costituisce una priorità di intervento per molte Caritas
non senza gravi difficoltà. In assenza di servizi erogati dalle istituzioni pub-
dall’ diocesane, che negli ultimi anni si sono fatte carico di queste situazioni,
bliche locali, spesso sono state le Caritas diocesane a intercettare situa-
zioni problematiche, facendosene carico sia dal punto di vista della forni-
agricoltura tura di beni di prima necessità, sia sul versante della presa in carico
rispetto alla situazione giuridico-lavorativa. Peraltro questa situazione
si è aggravata con la fine ufficiale dell’Emergenza Nord Africa, apertasi
nel 2011 con gli esodi provocati dalle “primavere nordafricane”: molte
persone, rimaste prive di qualsiasi prospettiva di integrazione, si sono
infatti riversati nelle campagne, alla ricerca di un lavoro.
Al fine di evitare che le attività delle Caritas si risolvano unicamente
nella erogazione di beni e servizi di prima necessità per i migranti assistiti,
il Coordinamento nazionale immigrazione di Caritas Italiana ha comincia-
to a mettere in rete le iniziative di alcune Caritas diocesane (Saluzzo, Fog-
gia, Nardò-Gallipoli, Taranto, Trani, Melfi, Acerenza), per tentare di mettere
a fuoco una modalità sistematica di intervento, attraverso un monitorag-
gio e delle situazioni problematiche, di rilevazione e di ascolto qualificato,
e la formazione di operatori dedicati.
Considerate la complessità e la eterogeneità dei contesti territoriali, delle
situazioni, dei problemi implicati e delle possibili soluzioni, Caritas Italiana
ha disposto per l’anno in corso un finanziamento straordinario per avviare un
intervento sistemico sui territori interessati dal fenomeno. Sarà un cammino
irto di difficoltà. Ma è un dovere imposto dal senso di giustizia e umanità.


ETERNO MIGRARE nel settore del lavoro stagionale in
Stagionali africani agricoltura: una mappa di illegalità e
impegnati nella raccolta un condensato di problemi sociali che
delle arance nei dintorni
di Rosarno abbandonano si tenta faticosamente di sciogliere, ma
un edicifio fatiscente senza una chiara strategia.
nel quale si erano insediati Già prima di Rosarno, naturalmen-
te, il problema covava sotto traccia.
I internazionale a sostegno delle forze dell’ordine, spesso sono espulse svolga un’attività di intermediazione, sulla via Nazionale 18 di Gioia Tauro si fugiato sudafricano, Jerry Masslo, fu
di Oliviero Forti n Italia esiste un sistema nor- di tutele legali, sociali e sanitarie. E, chi sfrutta un lavoratore: si prevede la si era manifestato in tutta la sua gravi- Sono passati ormai quasi 25 anni da
mativo riconosciuto a livello
tà nei primi giorni del 2010, quando
quando entrano in contatto con le
reclusione da 5 a 8 anni per chiunque
quando a Villa Literno (Caserta) un ri-
come clandestine, perché non vi sono
vittime di tratta e per persegui-
ucciso in un contesto di profondo de-
consumò un tentato omicidio a danno
reclutando manodopera o organiz-
re gli sfruttatori. Tuttavia, come
nel resto del mondo, le risposte si so- strumenti e competenze sufficienti zandone l’attività lavorativa attraverso di un rifugiato togolese. Ne seguirono grado, perché aveva osato alzare la te-
sta contro lo sfruttamento dei racco-
per riconoscere e assistere vittime del-
una rivolta dei braccianti stagionali
forme di sfruttamento, violenza, mi-
no indirizzate quasi esclusivamente la tratta per sfruttamento lavorativo. naccia o intimidazione, approfittando nei campi di agrumi, disordini, la cac- glitori del pomodoro. Purtroppo, in un
Lo sfruttamento verso la forma più evidente, visibile, Eppure esiste una definizione chia- dello stato di bisogno o di necessità dei cia all’immigrato nelle campagne. Tut- quarto di secolo, da nord a sud Italia,
dei migranti non raggiungibile di tratta, e su cui è più ra di “sfruttamento lavorativo”, che si lavoratori. Insomma, gli strumenti per to attorno a Rosarno, paradigma della ma principalmente nel Mezzogiorno,
è esclusiva della facile ottenere consenso sociale: lo fonda su elementi facilmente indivi- far emergere e quindi reprimere il fe- cattiva gestione di flussi di lavoratori si sono moltiplicati i territori nei quali
tratta a fini sessuali. sfruttamento sessuale. duabili e riconoscibili: la violenza fisi- nomeno esistono, ma non vengono immigrati, richiedenti asilo, casi uma- viene impiegata massicciamente ma-
In Italia migliaia Il risultato è che lo sfruttamento la- ca o sessuale (o la minaccia di tale vio- utilizzati, applicati, aggiornati. nitari, rifugiati, ai quali l’unico percor- nodopera straniera irregolare. Si tratta
sopportano condizioni vorativo, fenomeno poco approfondi- lenza), la limitazione della libertà di so di integrazione che viene offerto è per lo più di realtà di per sé socialmen-
di fatto schiavistiche to, è dilagato nel nostro paese. La cro- movimento del lavoratore, il lavoro Moltiplicati una vita fatta di abusi e sfruttamento. te ed economicamente depresse, nelle
nei luoghi di lavoro, naca ha fatto emergere svariati casi, prestato sotto il vincolo della restitu- in un quarto di secolo Ma molte altre Rosarno si sono diffuse quali la cultura della legalità fatica ad
affermarsi nel quotidiano. Da San Ni-
zione di un debito, il trattenimento del
nelle campagne, nei laboratori artigia-
Il tema dello sfruttamento lavorativo
e proliferano oggi in Italia, soprattutto
soprattutto le ni, nelle case private. Ma a fronte di salario o il rifiuto completo di pagarlo, cola Varco (Salerno) a Foggia e a Cas-
campagne.F enomeno questa nuova emergenza, gli stru- la sottrazione e il trattenimento del Purtroppo, in un quarto di secolo, da nord sibile e Pachino (Siracusa), da Rosarno
complesso, che menti giuridici, di protezione e assi- passaporto o dei documenti di identi- a sud Italia, ma principalmente nel ad Alcamo (Trapani), senza trascurare
richiede un approccio stenza non sono stati rivisti e attualiz- tà, la minaccia di denuncia del lavora- Mezzogiorno, si sono moltiplicati i territori nicchie di sfruttamento nella pianura
complesso: zati. Purtroppo, a causa di questo, mi- tore alle autorità. Il nostro codice pe- nei quali viene impiegata massicciamente padana o nell’agro laziale, si diffondo-
repressivo e sociale gliaia di vittime sono invisibili, prive nale prevede sanzioni dure a carico di manodopera straniera irregolare no storie di disumanità, di viaggi della
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