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Tsunami Oceano Indiano 2004   versione testuale
L’intervento della Caritas - Il punto della situazione a sei mesi dallo tsunami - Dati, cifre, progetti, prospettive

Premessa

Il maremoto, o "tsunami", che ha colpito soprattutto le coste dello Sri Lanka, l'India orientale, la Thailandia, l'Indonesia, le Maldive è senza dubbio una catastrofe che, oltre ad aver provocato migliaia di morti, ha interessato una porzione di territorio vastissima, abitata da oltre 300 milioni di persone. Come spesso succede, sono state le popolazioni più povere ad essere maggiormente colpite, nonostante la preoccupazione iniziale per i nostri turisti. Immediata l'attivazione delle Chiese e Caritas locali che, grazie alla capillarità della presenza nei diversi Paesi, hanno potuto offrire sostegno, aiuto e un quadro della situazione in tempi brevi. La rete internazionale ha subito inviato due team di esperti per lo Sri Lanka e l'India, con i seguenti obiettivi:

  • analisi costante dei bisogni;
  • preparazione di programmi e progetti specifici sia per la fase di emergenza, sia per quella di riabilitazione;
  • cura della logistica legata alla distribuzione degli aiuti;
  • comunicazione verso la rete Caritas.

Poco dopo un gruppo di lavoro analogo è stato costituito per la Thailandia.

In tutti e tre i casi, Caritas Italiana ha messo a disposizione proprie risorse umane per arricchire le competenze dei gruppi. In Indonesia invece, il lavoro di analisi dei bisogni e preparazione dei piani di intervento, è stato affidato al Catholique Relief Service (Crs) presente nel Paese dal 1957.

 

1. Lo stile Caritas: nell'immediato e nel lungo termine

Secondo una modalità di intervento ormai consolidata, che risponde all’orientamento di fondo di Caritas Italiana e dell’intera rete internazionale Caritas, l'azione in favore delle popolazioni colpite dal maremoto del 26 dicembre 2004, è basata su tre momenti specifici e consecutivi:
 
  • aiuto d'urgenza;
  • riabilitazione e ricostruzione;
  • sviluppo.

Questa modalità presuppone un impegno di lungo periodo, al fianco delle popolazioni così duramente colpite dalla tragedia, anche e soprattutto quando l’attenzione dei media e dei vari donatori internazionali è ormai calata.

Ritrovare e ritrovarsi nella quotidianità, intensificando gli sforzi in favore delle popolazioni locali con progetti a medio e lungo termine è la motivazione che spinge Caritas Italiana e le altre Caritas nazionali ad essere presenti, anche con propri operatori, nei Paesi maggiormente colpiti dallo tsunami. Anche tramite queste presenze si punta sul coinvolgimento comunitario in relazione a bisogni specifici: programmi in favore di donne sole e bambini, sostegno ad agricoltori e pescatori per la ripresa delle attività, ricostruzione delle case, avvio di piccole attività economiche, sostegno psicologico.

 

2. L'impegno della rete Caritas

In Indonesia, Sri Lanka, India, Thailandia la rete internazionale Caritas è impegnata complessivamente nella gestione di progetti per oltre 200.000.000 di Euro, già stanziati per la realizzazione di programmi pluriennali che, a partire da un tempestivo intervento in fase di primissima emergenza, offrono continuità sul medio e lungo periodo nelle attività di riabilitazione e sviluppo delle strutture socio-economiche delle comunità colpite. Nello specifico la rete Caritas ha previsto un impegno finanziario così articolato:

  • India, 60,5 milioni di euro fino a giugno 2007
  • Sri Lanka, 124 milioni di euro fino a dicembre 2006
  • Indonesia, 15, 5 milioni di euro fino a dicembre 2009
  • Thailandia, 4 milioni di euro fino a dicembre 2006

2.1 L’emergenza

In fase di emergenza sono state assistite oltre 1.600.000 persone

Paese Persone beneficiate Campi profughi allestiti
India

523.000

189

Sri Lanka

1.000.000

315

Indonesia

40.000

20

Thailandia

2.000

8

Oltre ai campi profughi sono stati realizzati, a seconda delle caratteristiche del contesto territoriale, alloggi temporanei (India: 1000; Sri Lanka: 100; Indonesia: 1000) e distribuite tonnellate di cibo (500 solo in Indonesia).

2.2 Il post emergenza

INDONESIA
In tutto il Paese una priorità è il trattamento dei traumi psicologici, soprattutto nella provincia di Aceh, già tormentata dal conflitto in corso. In particolare, sono in atto interventi all'interno di 18 campi di accoglienza e – grazie alla formazione di operatori locali – si conta di raggiungere quasi 800 persone in 14 comunità. È previsto tra l’altro in questi mesi l'avvio dei lavori per la costruzione di due centri sanitari e di quattro cliniche con reparti di ostetricia, dove verrà curata la formazione del personale sanitario e verranno assistite 50.000 persone. Caritas Italiana sta intervenendo nell’isola di Nias, diocesi di Sibolga, pesantemente discriminata dal flusso degli aiuti internazionali - concentrati nella zona di Banda Aceh - e duramente colpita dal sisma del 28 marzo scorso. Qui il lavoro è a sostegno della Caritas locale, coordinata da padre Barnaba Winkler, rimasto ferito proprio a causa dell’ultimo terremoto. Oltre ad attività di ricostruzione, è previsto un aiuto per 80 donne cui verrà fornito il materiale necessario perché riprendano le attività di sartoria.

THAILANDIA
Ai pescatori viene fornito un sostegno per riprendere la loro attività, attraverso la distribuzione di mezzi produttivi (barche, reti…). Il programma triennale prevede anche attività sulle aree del microcredito, sviluppo per le donne, pace e riconciliazione. Caritas Italiana ha già messo a disposizione un’operatrice, dai primi di maggio, presso la Diocesi di Surat Thani, al fianco dell’equipe diocesana. Gli interventi vengono realizzati tramite la rete delle 39 parrocchie della Diocesi. Il programma si articolerà su un ampio intervento di aiuto d’urgenza e riabilitazione ai sopravvissuti e su un’importante opera di sostegno psicologico, rivolta ai soggetti più vulnerabili, che oltre ai traumi fisici hanno subito un forte trauma psicologico. Le aree interessate sono distribuite su 4 province: Krabi, Phuket, Phang – nga e Ranong.

INDIA
Nelle Isole Andamane e Nicobare gli aiuti d’urgenza sono ancora in corso con la distribuzione di cibo ed il supporto psico-sociale in 13 campi. Oltre a quelli già attivi nell’area di Campbell Bay, sono in realizzazione altri alloggi temporanei con servizi sanitari collegati. Si è appena svolta una missione del nostro operatore sul posto e, insieme al Governo e al Sant John’s Medical College, si è proceduto alla definizione di alcune aree di intervento: "Progetto per la raccolta dell'acqua piovana" per sopperire alla carenza idrica che colpisce tutto l’arcipelago, "Progetto Pilota per la costruzione di un Centro Rurale di Formazione" e predisposizione sulle isole di vari servizi pubblici. Intanto sono stati allestiti campi base nell’area di Port Blair, Hut Bay, Katchal Island. Nell’Andhra Pradesh, nel Kerala e nel Pondicherry si stanno organizzando progetti per la ripresa della pesca e la ricostruzione delle case. Nel Tamil Nadu la Caritas si è concentrata sugli aiuti per la ripresa economica, in particolare attraverso programmi di "cash for work" e assistenza scolastica ai ragazzi. Studi di fattibilità per programmi di ripresa delle attività di pesca sono stati realizzati in 6 Diocesi del Tamil Nadu. In particolare Caritas Italiana sta concentrando la propria attenzione sulla Diocesi di Tuticorin, tra le aree colpite dal maremoto, affidata di recente al nuovo vescovo, Mons. Yvon Ambrosie, coordinatore di Caritas Asia e già direttore di Caritas India.

SRI LANKA
In tutto il Paese l'intervento della rete internazionale riguarda alloggi temporanei e abitazioni, ricostruzione, potabilizzazione dell’acqua, fornitura beni alimentari e non, sostegno socio-economico, scolastico, psicologico post-traumatico. Caritas Italiana prosegue il suo lavoro di supporto alla Caritas locale ed al team di esperti internazionali, concentrando l’impegno soprattutto nelle aree di Jaffna, Colombo e Chilaw, con la messa a punto di piani riabilitativi integrati, con attenzione specifica ai bambini.

3. Caritas Italiana: i numeri

Dopo il lancio da parte della Conferenza episcopale italiana della raccolta nazionale, affidata a Caritas Italiana, quest'ultima sta coordinando l’impegno, non solo finanziario, delle Caritas diocesane italiane e delle Delegazioni Regionali Caritas mobilitatesi con prontezza.

Le aree di azione sono: Jaffna, Chilaw e Colombo in Sri Lanka, la diocesi di Surat Thani e in particolare la parrocchia di Takuapa in Thailandia, l'isola di Nias (diocesi di Sibolga) in Indonesia, la diocesi di Tuticorin e le isole Andamane e Nicobare in India.

Si ipotizza a breve una presenza anche nelle Maldive - la zona con la più alta percentuale di popolazione colpita – e progetti in tutta l’area interessata dal maremoto.