Era il 26 dicembre 2004. Lo tsunami solcò l'Oceano Indiano, provocando un disastro naturale senza precedenti. Caritas Italiana, in collegamento con la rete internazionale Caritas e le Chiese locali, è stata da subito accanto alla popolazione locale. E ha informato puntualmente sulle attività in corso. Un impegno di lungo periodo lavorando a partire dai bisogni dei più poveri. È la strategia di Caritas Italiana per tutti i Paesi colpiti dallo tsunami. Un coinvolgimento notevole, sia sul piano socio-pastorale che su quello economico. La colletta lanciata in occasione della "emergenza maremoto" ha permesso di raccogliere 24,5 milioni di euro. E questo grazie a più di 47 mila donatori fra comunità ecclesiali, gruppi, enti locali, scuole, imprese e singoli cittadini. È forte e costante lo sforzo qui in Italia e nei paesi colpiti dal maremoto, dove, in accordo con le Caritas locali e la rete internazionale Caritas, lavorano 12 operatori espatriati. A un anno di distanza da quel tragico evento, la Caritas propone aggiornamenti, dati, foto e storie per documentare quanto fatto finora. Per ricordare che l'impegno continua. E per invitare a non dimenticare. Nei dodici mesi successivi allo tsunami, la Confederazione Caritas, lavorando come un’unica famiglia in solidarietà, ha cercato di trasformare il disastro in un’opportunità per aiutare le persone colpite a ricostruire comunità più solide e più vivibili. Quasi mezzo milione di persone hanno ricevuto l’assistenza della rete internazionale Caritas durante la fase iniziale dell’urgenza. Un impegno complessivo pari a circa 450 milioni di dollari, da parte dei membri della Confederazione Caritas non solo d’Europa e del Nord America, ma anche d’America Latina, Africa, Oceania e altre parti dell’Asia. Sito di Caritas Internationalis | |
Il Quaderno "Tsunami un anno dopo" contiene informazioni e dati nel segno della massima trasparenza sull'impiego delle risorse raccolte. Chi fosse interessato a ricevere il formato cartaceo può chiederlo a Caritas Italiana. Per scaricare il formato digitale, click sull'immagine (pdf kb 705, pp. 32). In allegato, un poster (pdf kb 361). | "Tsunami, guardare oltre" è l'inserto del numero di dicembre/gennaio 2005 di "Italia Caritas". In 19 pagine un viaggio nella rinascita, tra contraddizioni e speranze.(pdf kb 394, pp. 10). |
Dossier Indonesia (pdf kb 164, pp. 17) - Caritas Italiana da un lato sostiene il programma della rete di Caritas Internationalis concentrato nella regione di Banda Aceh, dall'altro è direttamente impegnata a Nias, l'isola lungo la costa occidentale di Sumatra, pesantemente danneggiata sia dallo tsunami che dal terremoto del 28 marzo. Due operatori espatriati sono impegnati sia in progetti di ricostruzione e riabilitazione (di case e strutture comunitarie) che nell'accompagnamento alla Caritas diocesana di Sibolga, il cui territorio comprende anche Nias. L'impegno economico preventivato è di 2,5 milioni di euro. Dossier Sri Lanka (pdf kb 213, pp. 28) - La precedenza, almeno nella prima fase, va ai piani di riabilitazione post-emergenza (case e strutture comunitarie) e sviluppo (microcredito, fornitura di barche e reti ai pescatori, riattivazione di attività economiche di base). Un'attenzione particolare è riservata alle fasce vulnerabili, come i bambini, e all'accompagnamento della Caritas nazionale e delle Caritas diocesane, per rafforzare le loro capacità d'azione sociale e pastorale nel territorio. In Sri Lanka operano sei espatriati impegnati a livello nazionale e nelle Diocesi di Chilaw, Colombo e Jaffna. Per l'intero programma paese è stato ipotizzato un impegno di 6,2 milioni di euro. Dossier India (pdf kb 246, pp. 35) - La priorità è affidata ai piani di ricostruzione e sostegno socio-economico promossi dalla Caritas nazionale e supportati dalla rete di Caritas Internationalis. Anche qui un interesse privilegiato è dedicato all'accompagnamento socio-pastorale delle Caritas diocesane, in particolare di quella di Tuticorin. Caritas Italiana è presente con due operatori espatriati; previsto un impegno economico di 7 milioni di euro. Dossier Thailandia (pdf kb 213, pp. 26) - Il terreno di lavoro è nella Diocesi di Surat-Thani, e precisamente i distretti di Pukhet, Krabi, Takuapa e Ranong. Sono state individuate cinque linee di lavoro: ricostruzione, sanità, supporto socio-economico, sostegno psico-sociale, educazione. Caritas Italiana è presente con un'operatrice espatriata e ha stanziato 1,6 milioni di euro. Dossier Maldive e altri paesi colpiti (pdf kb 99, pp. 5) - Particolare la situazione perché non c'è traccia di comunità cristiana. Caritas Italiana, presente con un operatore, è impegnata in progetti sanitari negli atolli di Gaaf Alif e Haa Alif. Ipotizzato un impegno economico di 2,2 milioni di euro. | |
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