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Mercoledì 10 Agosto 2016
Siria: la Caritas attiva un fondo di emergenza   versione testuale

"Purtroppo dalla Siria continuano ad arrivare notizie di vittime civili della guerra, in particolare da Aleppo .E’ inaccettabile che tante persone inermi – anche tanti bambini – debbano pagare il prezzo del conflitto, il prezzo della chiusura di cuore e della mancanza della volontà di pace dei potenti". 
Questo l'ennesimo appello di Papa Francesco per la pace in Siria. 
La rete Caritas è impegnata dall'inizio del conflitto a fornire cibo, assistenza sanitaria, istruzione, alloggio, consulenza, protezione e mezzi di sussistenza agli abitanti della Siria e ai rifugiati nei paesi ospitanti. Gli aiuti Caritas hanno raggiunto 1,3 milioni di persone solo lo scorso anno. E a luglio, proprio con un video-messaggio del Papa la Caritas ha lanciato una Campagna (vai alla Campagna) per chiedere che ci si impegni affinchè tutte le parti in conflitto si incontrino per trovare una soluzione pacifica, che si assicuri sostegno ai milioni di persone colpite dalla guerra e che sia data speranza a tutti i siriani dentro e fuori dal Paese.

Proprio per rispondere ai bisogni delle famiglie sfollate ad Aleppo, Caritas Siria ha ora attivato un fondo d'emergenza.
Mentre continuano i combattimenti la popolazione di Aleppo è infatti in una situazione drammatica, mentre gli stock di alimenti continuano a diminuire, l'acqua manca e le temperature sono elevate. Caritas Siria sta fornendo cibo e assistenza medica a 150 famiglie che vivono in strada e con l'attivazione del fondo di emergenza conta di poter dare a ciascuna famiglia aiuti finanziari perché possano procurarsi un tetto e dei vestiti.
Operatori di Caritas Siria attivi nell'are costiera di Tartous stanno cercando anche di aiutare 100 scouts partiti da Aleppo lo scorso 1 agosto e che ora non possono ritornare dalle loro famiglie.
In costante contatto con il team di Aleppo, con Caritas Internationalis e con tutta la rete internazionale, Caritas Siria, dopo oltre 5 anni di conflitto,  continua a restare accanto alla popolazione locale e a fornire aiuti ai più bisognosi.
 
Caritas Italiana – grazie anche al contributo di un milione di euro del Comitato CEI "8 per mille" - dall’inizio della crisi a tutto il 2015, ha risposto agli appelli di Caritas Siria e delle Caritas nazionali dei Paesi del Medio Oriente che hanno accolto i rifugiati (Giordania, Libano, Turchia, Grecia e Cipro), sostenendo interventi per un totale di 2.800.000 euro, dei quali oltre 1.200.000 nella sola Siria, in cui per il 2016 sono stati già messi a disposizione circa 500.000 euro. Si tratta quasi ovunque di programmi di assistenza di base, viveri, medicine, alloggi.Vedi nel dettaglio l'impegno di Caritas Italiana nel dossier "Cacciati e rifiutati".