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Promuovere Caritas significa sostenere le Caritas diocesane affinché in esse maturi l’acquisizione del metodo pastorale Caritas a partire da:

- la crescita delle tre funzioni essenziali
dell'ascolto, dell'osservazione e del discernimento

-
la nascita ed il rafforzamento dei tre luoghi/strumenti pastorali Centro di ascolto, Osservatorio delle povertà e delle risorse e il Laboratorio Promozione Caritas

- lo sviluppo di un lavoro integrato di questi strumenti finalizzato all’animazione delle comunità.

Sembra essere questa la via preferenziale perché ogni Caritas diocesana possa riscoprire e realizzare pienamente il suo mandato all'animazione.

Il metodo ASCOLTARE, OSSERVARE, DISCERNERE PER ANIMARE nasce, infatti, dall'esperienza di oltre trent'anni di servizio ai poveri ma occorre assumerlo come approccio ordinario alla progettualità di ogni ambito della Caritas (promozione umana, promozione alla mondialità e promozione Caritas) affinché liberi tutte le sue potenzialità e permetta quel processo di lavoro ordinato e continuo che diventa animazione del territorio e della comunità.
Lunedì 22 Febbraio 2010
La Caritas parrocchiale   versione testuale

«L'amore del prossimo radicato nell'amore di Dio è anzitutto un compito per ogni singolo fedele, ma è anche un compito per l'intera comunità ecclesiale, e questo a tutti i suoi livelli: dalla comunità locale alla Chiesa particolare fino alla Chiesa universale nella sua globalità». (cfr. DCE, 20).

La Caritas parrocchiale è l'organismo pastorale istituito per animare la parrocchia, con l'obiettivo di aiutare tutti a vivere la testimonianza, non solo come fatto privato, ma come esperienza comunitaria, costitutiva della Chiesa. L’idea stessa di Caritas parrocchiale esige, pertanto, una parrocchia "comunità di fede, preghiera e amore". Questo non significa che non può esserci Caritas dove non c’è "comunità", ma si tratta piuttosto di investire, le poche o tante energie della Caritas parrocchiale nella costruzione della "comunità di fede, preghiera e amore". Come se la testimonianza comunitaria della carità fosse insieme la meta da raggiungere e il mezzo, (o almeno uno dei mezzi), per costruire la comunione. Un esercizio da praticare costantemente.

Cosa ci si aspetta dalla Caritas parrocchiale?

Ogni parrocchia, che è volto della Chiesa, concretizza la propria missione attorno

  1. all’annuncio della parola
  2. alla celebrazione della grazia
  3. e alla testimonianza dell’amore.

È esperienza comune che ci siano, in parrocchia, una o più persone che affiancano il parroco nella cura e nella realizzazione di queste tre dimensioni. Sono gli "operatori" pastorali, coloro che "fanno" (opera) concretamente qualcosa. Dopo il Concilio Vaticano II, la pastorale si arricchisce di una nuova figura: colui che "fa perché altri facciano", o meglio, "fa, per mettere altri nelle condizioni di fare". È "l'animatore pastorale".
La Caritas parrocchiale, presieduta dal parroco, è costituita da figure di questo tipo: un gruppo di persone (ma nelle piccole comunità può trattarsi anche di una sola persona) che aiuta il parroco sul piano dell'animazione alla testimonianza della carità più che su quello operativo di servizio ai poveri. L’obiettivo principale è partire da fatti concreti – bisogni, risorse, emergenze – e realizzare percorsi educativi finalizzati al cambiamento concreto negli stili di vita ordinari dei singoli e delle comunità/gruppi, in ambito ecclesiale e civile (animazione).

Come lavorare per un così alto obiettivo?

L'esperienza e la riflessione avviata negli ultimi anni portano a definire alcuni elementi cardine su cui fondare il lavoro di ogni caritas anche in parrocchia:

  • la definizione dei destinatari/protagonisti del servizio di animazione: i poveri, la Chiesa e il territorio/mondo
  • un metodo di lavoro basato sull'ascolto, sull’osservazione e sul discernimento, finalizzati all’animazione
  • la capacità di individuare, tra tutte le azioni possibili, quelle in grado di collegare emergenza e quotidianità, cioè di intervenire nell’immediato e portare ad un cambiamento nel futuro
  • la scelta di costruire e proporre percorsi educativi, in grado di incidere concretamente nella vita delle persone e delle comunità.

Centrare sull'animazione e sul metodo pastorale il mandato della Caritas, ridimensionando le aspettative sul piano operativo, svincola la possibilità di costituire l’organismo pastorale dalle dimensioni e dalla situazione della parrocchia. In ogni contesto, infatti, seppure con modalità diverse, è possibile promuovere la cura delle relazioni, la conoscenza del contesto, la possibilità di scegliere insieme come agire, alla luce della missione della Chiesa nel mondo.

  • "Testimoniare la carità in parrocchia": sussidio a schede per l'animazione comunitaria con l’obiettivo di valorizzare la capacità di progettare e di curare forme e modalità di prossimità e relazione. Per tutti gli animatori pastorali.
  • "Caritas parrocchiale e azioni": video e schede per l'animazione in parrocchia e nel territorio. Strumenti che intendono offrire criteri capaci di orientare l'operato delle Caritas attraverso la pedagogia dei fatti.
  • "Parrocchia, territorio, Caritas parrocchiale": Gli atti del 30° Convegno delle Caritas diocesane (Fiuggi, 13-16 giugno 2005). Un Convegno per contribuire all'emergere di un nuovo "volto missionario" di parrocchia, sulla scia della nota pastorale Cei.
  • "La Parrocchia: una casa aperta al mondo": seminario di studio (Roma, 22-23 febbraio 2006)